Vaccino Covid e disabilità. Madre settantenne scrive a Sara Marcozzi del M5S e racconta la sua storia
AVEZZANO – Quando si parla di Covid e di vaccini e vaccinazioni, spesso si cade, anzi sempre, nella trappola dei numeri, delle statistiche, di tutto ciò che spersonalizza e disumanizza questo problema.
A farci riscendere sula terra e, soprattutto, nella vita quotidiana delle persone, è una storia che una madre settantenne, della quale non diciamo generalità e residenza ma comunque abruzzese, ha deciso di rendere pubblica scrivendola sulla pagina Facebook di Sara Marcozzi, capogruppo del Movimento Cinquestelle in Consiglio regionale d’Abruzzo.
«Egregio avvocato – scrive la donna – , sono XXXXXX XXXXXX, abito a XXXXXXX, ci siamo iscritti sulla piattaforma per il vaccino. Abbiamo un figlio di 40 anni con disabilità (autismo). Con lui, come caregiver, si è iscritto mio marito, settantenne, che soffre di fibrillazione atriale. Anch’io mi sono iscritta, avendo una invalidità, operata due volte di tumore (rene e seno) e con altre patologie. A tutt’oggi non sappiamo nulla del vaccino né il nostro medico sa dirci nulla a riguardo. So che lei sta lottando contro questa disfunzione. La situazione, come ben si sa, è allarmante e temiamo di ammalarci ma la nostra più grande paura – prosegue – è che nostro figlio, incapace di comunicare anche un piccolo malessere e incapace di comunicare qualsiasi necessità, possa a sua volta ammalarsi ed è un pensiero che ci crea ansia. Come potremmo tutelarci, a chi dobbiamo rivolgerci? È una lotta contro il tempo! Ascoltiamo dalla tv notizie sulle vaccinazioni per gli ultraottantenni, personale scolastico, ma si dimenticano di nominare la “disabilita’”. Vorremmo avere delle certezze per l’incolumità di nostro figlio che, tra l’altro, non sta vivendo una pur minima normale vita sociale. Certa di essere stata ascoltata da lei – conclude – persona molto attenta alle problematiche del momento, le invio cordiali saluti».
E la risposta, pubblica e in aula della capogruppo pentastellata, non si fatta attendere e sta anche suscitando un grande clamore: «VERGOGNA Leggo i comunicati stampa in risposta alla mia richiesta di chiarimenti su tempi e modalità del piano vaccinale e mi cadono le braccia! I vari risponditori automatici (che evidentemente non hanno la minima idea di quello che dicono), il Presidente Marsilio e l’Assessore Verì vaneggiano e raccontano di una regione in cui va tutto bene. Eppure questa è l’ennesima mail di segnalazione e preoccupazione che ricevo e pubblico (in forma anonima al fine di tutelare la privacy del mittente). Comprendo che governare sia cosa difficile, ma le risposte non le devono a me, ma ai tanti cittadini che si aspettano chiarezza e certezze. Chiunque abbia riscontrato problemi come questo mi scriva a sara.marcozzi@crabruzzo.it, provvederò a inoltrare le richieste direttamente all’Assessore!».
E proprio oggi, dalle stanze della Presidenza della Regione, è arrivata la notizia che Marsilio ha chiesto più dosi di vaccino da distribuire soprattutto nelle zone rosse. Il problema, ad ogni modo, è che siamo arrivati a Marzo 2021 e che a questo punto, avremmo dovuto essere ben più avanti in Abruzzo con la vaccinazione. Ma, d’altronde, in una regione dove i macchinari per i tamponi arrivano con mesi di ritardo e “sbagliano” pure ospedale…