Comune di Avezzano. Lanciotti: «Dieci assunti nello staff del Sindaco che costa 190mila euro l’anno»
AVEZZANO – Tra una sorta di “Hully Gully” delle assunzioni e una linea di condotta ispirata al “Più siamo e meglio stiamo”, nelle ultime settimane ha preso corpo, è proprio il caso di dirlo, lo staff completo del Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio.
Uno staff che man mano si è esteso fino a dieci persone e che, stando a quanto afferma l’opposizione, viene a costare alla collettività poco meno di 200mila euro annui.
A mettere il dito nella piaga è il consigliere di opposizione, legato al gruppo di Mario Babbo, Stefano Lanciotti, che impietosamente ricostruisce questa sorta di lotteria dello staff del Di Pangrazio II: «Il sindaco pro-tempore di Avezzano Giovanni Di Pangrazio – dichiara il consigliere comunale Stefano Lanciotti – , ci ha abituato a coniugare i verbi al futuro. Le quotidiane esternazioni giornalistiche del sindaco sono infarcite di farò, affronterò, risolverò anche se a tutt’oggi a cinque mesi oramai dal suo insediamento si è visto poco e più vicino al niente.
Ad onor del vero bisogna riconoscere che c’è stata una attività in cui Di Pangrazio si è impegnato a fondo ed è quella relativa alla creazione del suo nutrito e variegato staff. Da novembre 2020 ad oggi è stato un susseguirsi di delibere, determine e direttive impartite ai dirigenti per strutturare il più fantasioso e bizzarro ufficio di supporto al sindaco che si sia mai visto al Comune di Avezzano.
Le danze iniziano il 3 novembre del 2020 con l’assunzione della Dr.ssa Dora Paris che si firma come “collaboratrice personale del Sindaco” qualifica professionale che credo non esista nei ruoli della Pubblica Amministrazione, si prosegue il 10 novembre con l’assunzione del Dr. Armando Floris figliolo dell’ex sindaco di Avezzano. Ma è con i decreti del 25 novembre 2020 che Di Pangrazio si supera nominando con un solo atto ben 6 figure: Germanico Patrelli direttore responsabile del sito Marsicaweb, Maurizio Bianchini noto politologo cittadino oltre a Mario Luigi Taroni, Raffaele Castiglione Morelli, Giorgio Di Biagio e Anna Catini.
Otto collaboratori devono essere sembrati al sindaco Di Pangrazio insufficienti per supportarlo adeguatamente nelle sue molteplici e futuristiche attività ed allora lo scorso 2 febbraio invia al suo segretario generale di fiducia Giampiero Attili, attualmente agli arresti domiciliari per l’inchiesta sul Comune di Celano (vedi nostri articoli su inchiesta “Acqua Fresca”) una direttiva con la quale dispone la contrattualizzazione al costo di €24.000 annui del pubblicista Mario Sbardella.
Prima che iniziasse questo valzer assunzionale, Di Pangrazio ad ottobre 2020 aveva richiesto ed ottenuto dal segretario Attili l’assegnazione temporanea di una dipendente di ruolo dell’Amministrazione che a tutt’oggi risulta essere inserita nell’ufficio del sindaco ma non il suo costo pari a €14.711,99 annui che grava sul costo del personale assunto a tempo indeterminato del Comune di Avezzano. Alla fine della giostra, le 10(dieci) persone dello staff di Di Pangrazio costano alla collettività di Avezzano circa €190.000,00 annui. La coerenza è però il vero cavallo di battaglia di Di Pangrazio, infatti il 10 dicembre scorso aveva pomposamente dichiarato “tagliate tre dirigenze da 8 a 5 e le risorse risparmiate saranno destinate alle partite iva e a persone in condizioni di significative criticità finanziarie”, tutto apprezzabile se nonché la scorsa settimana è comparso sul sito del comune di Avezzano un avviso pubblico per l’assunzione di due nuovi dirigenti a tempo determinato per un costo presuntivo di circa €150.000,00 annui. Ma non bisogna prendersela più di tanto con il povero Di Pangrazio, in politica si sa, solo gli imbecilli non cambiano mai idea».
Noi ci aggiungiamo qualcosa di nostro e solo per amor di memoria. Ricordiamo vividamente lo strappo delle vesti in pieno tempio, il Palazzo Municipale di Avezzano, di alcuni consiglieri comunali dell’epoca, nel corso dell’avvio della Amministrazione De Angelis, quando l’allora Sindaco deliberò di tenere un concorso per titoli e con colloquio, per assumere per tre anni un addetto stampa del Comune per la somma di 74mila euro tutto compreso. Alcuni consiglieri di opposizione dell’epoca, decisamente molto legati e da tempo al carro del Gruppo Di Pangrazio, gridarono allo scandalo e parlarono di “Regalo di Ferragosto“.
C’è da dire che Gabriele De Angelis, che tante cose ha sbagliato, a partire dall’atteggiamento, nell’Amministrare questa città, però almeno in questo caso si dimostrò più moderato, limitando il suo staff finale a cinque persone. Ma Di Pangrazio ci aiuta a rimanere giovani. Questa questione del mega staff e delle porte girevoli, con gente che entrava e che andava via dal Comune come fosse un grand hotel, non è cosa nuova e risale già al tempo del Di Pangrazio I, fino ad arrivare al mega manager da 100mila euro annui. Assunzioni a cui si aggiunsero incarichi esterni e assunzioni a tempo determinato in vari settori. Ma si sa, la memoria è corta, soprattutto quella del popolo italiano, e tutto svanisce come neve al sole. E la primavera si avvicina…