Ferrovia Roma-Avezzano-Pescara. All’arrembaggio! I pirati muovono all’attacco
AVEZZANO – Forse non sarei mai entrata in questa avvilente diatriba se non fosse che personalmente partecipai, inviata dal giornale, all’incontro con l’allora Ministra per le infrastrutture e i trasporti, on. Paola De Micheli il 17 febbraio 2020. Forse. O forse ne avrei scritto lo stesso, tanta l’amarezza, la delusione, la rabbia di quanto sento sta accadendo da una settimana a questa parte.
Il capoluogo di regione, L’Aquila, nelle persone di alcuni soggetti, politici o azzeccagarbugli, sta manovrando per dirottare il tracciato di velocizzazione ferroviaria sulla linea Roma-Pescara e farlo diventare Roma – L’Aquila – Pescara escludendo di fatto i capoluoghi della Marsica, Avezzano, e della Valle Peligna, Sulmona, dal percorso. I dirottamenti sono azioni terroristiche e non solo quando hanno ad oggetto aerei o navi.
Bando alle chiacchiere e restiamo sul tema.
La velocizzazione del tracciato Roma-Pescara, che avrebbe dovuto esser fatta non si sa più da quanti anni, fa parte di un preciso progetto di rapida e urgente ristrutturazione delle infrastrutture, soprattutto quelle su rotaia, per il basso impatto ambientale e la quasi assenza di inquinanti che presenta. Lo scopo principale è velocizzare il trasporto merci, ma anche passeggeri, da Roma a Pescare e, di conseguenza, prolungando verso est e verso Ovest, dalla Penisola Iberica ai Paesi dell’Est.
Nell’incontro del 17 febbraio fu proprio la Ministra a mettere l’accento sull’importanza di tali interventi e sugli investimenti sull’assetto ferroviario con lo scopo di garantire una mobilità sostenibile e potenziare l’intermodalità comunicativa tra strade, ferrovie, porti e retroporti come potente strumento competitivo per lo sviluppo/incremento imprenditoriale sia di nuova costituzione sia preesistente.
Fu anticipata, in quella sede, la notizia di un immediato prossimo tavolo tecnico con Marsilio, Zingaretti e Gentile (A.D. di Reti Ferroviarie Italiane) per avviare uno studio di fattibilità sulla linea Pescara-Roma che prevedesse il potenziamento di alcune tratte e l’implementazione di nuove, così da riportare i tempi di percorrenza uguali ad altri di analogo chilometraggio e da costituire elemento di intermodalità con i porti abruzzesi per far tornare a viaggiare in orario notturno le merci e per incrementare le opportunità dei territori attraversati dalla ferrovia.
L’incontro effettivamente ci fu. E solo per risvegliare gli smemorati di Collegno ne richiamo i punti essenziali trattati:
- potenziare alcune tratte e implementarne di nuove sulla direttiva ferroviaria Roma-Pescara;
- incrementare le opportunità economico-commerciali dei territori attraversati dalla ferrovia;
- costruire elementi di intermodalità nell’area centrale della penisola, tra l’est e l’ovest della nazione e dell’Europa;
- porre le regioni Lazio e Abruzzo – che diverrebbero così vero e proprio baricentro intermodale tirreno-adriatico – al centro della linea di collegamento tra l’area ispanica e l’area balcanica.
Non si parlò, o meglio nessuno ne ha mai parlato pubblicamente, di dirottare il tracciato verso L’Aquila o, peggio, verso Teramo (come ho sentito oggi durante un’intervista si Rete 8).
E del resto non ce n’è, non ce n’era né ce ne sarà bisogno. La linea esiste già. La creazione di nuove linee ferroviarie andrebbe a colpire in modo irreparabile un territorio, pregevole dal punto di vista ambientale, stante tutto quello che comporta la costruzione ex novo di una ferrovia (solo ad esempio: un nuovo traforo del Gran Sasso). E non consola l’argomento portato avanti da qualcuno che sostiene la riscoperta e la valorizzazione in termini turistico-culturali di zone dell’entroterra. Non credo se ne possa parlare. E il motivo è semplice: l’operazione di efficientamento e velocizzazione della linea Roma-Pescara è operazione altamente economica basata sul fattore tempo. Traffici più veloci tempi ridotti, tempi ridotti maggiore quantità di merci in transito; maggior quantità di merci in transito maggiore commercializzazione.
L’attuale Ministro dei trasporti, Enrico Giovannini, prima che ministro è un economista; dovrà tener conto di tutta l’operazione e segnatamente del rapporto costi/benefici nonché dei fattori economicamente vantaggiosi. Le personalità politiche presenti agli incontri, tenuti dal 17 febbraio 2020, hanno la responsabilità di portare memoria di quanto definito nelle sedi di confronto e riaffermare la bontà del progetto originario e degli intenti in quelle sedi presentati e sostenuti. Le azioni di spoliazione di un territorio a danno di altri è comportamento piratesco.La politica ha il compito morale di rispettare i territori, valorizzare le loro potenzialità e sostenere le loro debolezze. Non può e non deve permettere l’homo hominis lupus est. Per chi fosse interessato ad approfondire richiamo gli articoli pubblicati su Espressione24:
- Ministro De Micheli ad Avezzano 29.02.2020 https://www.espressione24.it/il-ministro-paola-de-micheli-ad-avezzano-per-parlare-di-autostrade-e-ferrovie/
- ZES Zona Economica Speciale – 2.03.2020 https://www.espressione24.it/zona-economica-speciale-per-labruzzo-e-pari-a-1702-ha/
- Protocollo d’intesa – 3.03.2020 https://www.espressione24.it/firmato-il-protocollo-dintesa-per-lavvio-di-un-tavolo-tecnico-sullo-studio-di-fattibilita-per-lammodernamento-e-la-velocizzazione-sulla-tratta-ferroviaria-roma-pescara/
- Passando per l’Abruzzo da Barcellona a Pòce https://www.espressione24.it/linea-diretta-barcellona-ploce-passando-per-labruzzo-paola-de-micheli-incontrera-i-governatori-di-abruzzo-e-lazio-e-rfi/