Pnalm: i risultati della campagna contro l’abbandono dei “microrifiuti”
Pescasseroli- Dai primi risultati sulla campagna contro l’abbandono dei microrifiuti, emerge a sorpresa un dato: gli escursionisti giovanissimi che frequentano il Parco sono dediti alla lettura e poco social.
E’ la sintesi della campagna svolta dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e diffusa in un comunicato
In estrema sintesi questo è il primo risultato che salta all’occhio. Sulle 60 persone circa che hanno portato i microrifiuti trovati sui sentieri in uno dei punti di raccolta – Biblioteca del Parco, Centro Natura a Pescasseroli e Centro Lupo a Civitella Alfedena – in cambio di un libro, la percentuale più alta è rappresentata dai giovanissimi, età media 8/10 anni. Su di essi e sulle famiglie infatti, la campagna ha avuto il migliore impatto con la maggiore partecipazione.
I genitori, come da loro stessi riferito, attraverso questa iniziativa, hanno potuto trasmettere i valori del rispetto della natura e del riciclo ai propri figli, e, con i libri, li hanno tenuti lontano dai social network. E, in linea con questo principio, molti genitori hanno preferito inviare la testimonianza fotografica via email anziché pubblicare la testimonianza della pulizia, sui social network, come invece richiesto dalla campagna.
Possiamo dire che l’escursionista del Parco è poco social?
Forse no, si può affermare però che si tratta di un segmento, sebbene piccolo, di frequentatori del Parco più attento alla sostanza che alla forma e che si differenzia rispetto all’uso talvolta smisurato, che in genere si fa, dei social network.
Il periodo di maggiore raccolta è stato, come facilmente prevedibile, il mese di agosto ed i sentieri maggiormente battuti dai “turisti spazzini” sono stati i classici Val Fondillo e Camosciara. Ma vanno segnalate raccolte di micro rifiuti anche in Cicerana, Vallone Cavuto e lungo il lago di Barrea.
In cambio di 30 libri consegnati, sono stati raccolti 74 rifiuti singoli, suddivisi in svariate bottiglie di vetro, lattine, bidoncini in alluminio, scatolette di tonno, palline di carta stagnola, e tanto tanto altro ancora. Un numero inquantificabile di cartacce (fazzolettini, prodotti per l’igiene intima e scontrini), tappi di plastica e altri rifiuti sempre in plastica, sono stati comunque consegnati, dagli escursionisti, in Biblioteca, nonostante non rientrassero tra i materiali richiesti che erano, ricordiamolo, alluminio e vetro.
La partecipazione attenta e consapevole dei turisti che hanno aderito e la promozione dell’iniziativa dalle Alpi alla Sicilia dove, in particolare, è stata riproposta da un’associazione isolana, colloca il progetto tra le buone pratiche da incrementare, considerati anche i contatti ricevuti dalla Biblioteca del Parco relativi a richieste di informazioni sull’iniziativa, da persone singole o associazioni interessate a riproporla in altre aree protette.
Facendo tesoro dell’esperienza di questo primo anno, si potrà certamente migliorare iniziando dal coinvolgimento degli operatori turistici e commerciali del territorio per una più efficace diffusione del messaggio e per far crescere la responsabilità delle azioni che ognuno di noi può fare per salvaguardare il Pianeta.
“Piccoli ma significativi gesti che aiutano a fare la differenza – afferma il Direttore del Parco – Luciano Sammarone – evidenziando due aspetti molto significativi: il futuro è in buone mani, visto che sono stati principalmente i giovanissimi ad aderire, e nelle buone mani ci devono essere soprattutto libri”.
Chiudiamo con le parole molto significative di un post dedicato all’iniziativa: civiltà e cultura viaggiano sullo stesso binario.