Addio a Franco Battiato, l’artista che aveva fatto dell’avanguardia il suo marchio di fabbrica
Il ricordo del M° Massimo Coccia che ha portato Franco Battiato due volte ad Avezzano
Prima di parlare approfonditamente dell’artista ecco un ricordo da parte del Maestro Massimo Coccia: «Organizzo concerti da ormai quasi 30 anni, di tutti gli artisti ospitati in così lungo tempo il maestro Battiato è stato il più disponibile, con lui chiudemmo l’accordo sul Concerto di Natale 2012 un anno prima. Nel 2017 tenne due concerti consecutivi al Teatro dei Marsi. Ricordo il pranzo con lui al suo arrivo ad Avezzano, fu davvero ironico e divertente, persino dissacrante, nel commentare alcuni album di suoi colleghi, ma sempre con grande rispetto, persino affetto. La mia conoscenza diretta con il Maestro fu favorita da Carlo Guaitoli, mio amico, grande pianista classico e da oltre 20 anni spalla costante di Battiato, ne è stato pianista e direttore d’orchestra, in diversi concerti del maestro Carlo ha diretto orchestre importanti. Ma contribuì a questo avvicinamento anche la mia stima verso il suo produttore, Francesco Cattini, uno dei manager più importanti della musica italiana ed internazionale, a mio avviso il più serio. Con Carlo Guaitoli tentammo di riportarlo, stavolta ad Alba Fucens tra il 2018 ed il 2019, ma già iniziava ad avere problemi di salute. Volevamo chiudere il ciclo Cattedrale-Teatro-Anfiteatro, come fu con Branduardi e come quest’anno riusciremo con Noa. In Cattedrale fu un concerto magico, con Carlo al pianoforte e quartetto d’archi. Il concerto ideale per un luogo sacro, perché seppe renderlo davvero mistico. A chiusura del concerto in Cattedrale, nel ricevere il Premio alla carriera dalle mani del Vescovo Santoro, affermò: “La mia musica sta bene, ma non posso fare a meno di ascoltare tutte le mattine la musica dei grandi compositori classici del passato, è quella la vera musica che amo».
Artista poliedrico, capace di modellare la musica a suo piacimento creando nuovi generi e correnti, Franco Battiato, era questo e molto altro.
Con tutta la redazione di Espressione24 abbiamo deciso di ripercorrere la vita di questo artista ricordandoci anche di quando negli anni ’80 era tra i partecipanti dell’evento organizzato dal Parco Nazionale d’Abruzzo “L’orso, nel sacco a pelo, con la chitarra” insieme ad altri illustri artisti come Fabrizio De Andre’.
Nasce a Ionia il 23 marzo del 1945 fin da subito la musica fa parte della sua vita, infatti subito dopo il liceo, intraprende la carriera da musicista con molti trasferimenti nel mentre fino ad arrivare a Milano dove inizia a lavorare in un cabaret il “Club 64”.
Nella sua vita ha sperimentato tantissimi generi partendo dai primi dischi che seguivano un’idea distaccata dalle canzoni di quegli anni, come i primi dischi, Fetus e Pollution del 1972.
Partendo dalla sperimentazione nei primi album continua con album in collaborazioni e canzoni che vanno ad inquadrarsi in uno stile unico e all’avanguardia.
Porta con se un bagaglio musicale che cresce grazie ad ogni canzone che viene rilasciata negli anni. L’avanguardia musicale è il segno distintivo dei suoi inizi come musicista, tra le canzoni più famose troviamo Sequenze E frequenze se non la più iconica di quegli anni.
Il successo arriva quando l’artista cambia radicalmente rotta andando verso melodie più pop avvicinandosi all’idea di musica contemporanea, l’album che portò più successo è senza dubbio La voce del padrone uscito nel 1981 con apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica. Il disco porta alla massima espressione di “contaminazione” iniziato con L’era del cinghiale bianco e messo in evidenzia in Patriots, l’album pubblicato da Battiato nel 1980.
Oltre al grande classico Summer on a Solitary Beach nell’album troviamo i grandi classici: Bandiera Bianca, Cuccurucucù e Centro di gravità permanente.
Gli anni ’90 rimangono molto proficui dal punto di vista musicale, Battiato sperimenta ancora fino ad arrivare alla creazione di album come Fisognomica dove a canzone più amata rimane E ti vengo a cercare.
Un’artista che non si è mai veramente fermato producendo album uno dopo l’altro, un cantautore che si è anche distinto sempre per le tante collaborazioni, ricordiamo Lucio Dalla (il quale omaggia anche nel concerto per ricordarne la morte) , il filosofo Manlio Sgalambro, Antonella Ruggiero e tanti altri.
Forse uno dei pezzi che rimarrà nei cuori di molti, forse tra le canzoni più ascoltate viene fatta uscire solo nel 2000, La cura è tra le opera più apprezzate, sarà capitato a tutti d’ascoltarla almeno una volta, con i suoni e il ritmo che potevano essere solo e soltanto di Franco Battiato.
Eredità, storia, emozione questo era Franco Battiato per tutti loro che si sono ritrovati almeno una volta nella vita ad ascoltarlo, rimarrà una pietra miliare per tutti gli Italiani che hanno ballato, hanno amato o soltanto ascoltato le sue canzoni.
Ciao Franco.