Corcumello, eccezionale ritrovamento archeologico di epoca imperiale

Capistrello – Nel corso di attività ispettive della Soprintendenza nel territorio di Corcumello, frazione di Capistrello, è stato recuperato un imponente fregio figurato con armi di epoca romana; in antichità il reperto era stato reimpiegato nelle murature della chiesa di Sant’Anatolia, oggi ridotta a stato di rudere. 

Considerata l’importanza del ritrovamento, che costituisce un unicum per dimensioni e conservazione, la Soprintendenza cercherà di individuare quanto prima lo spazio più adeguato per una corretta esposizione e valorizzazione.

Tutte le attività sono state effettuate sotto l’attenta direzione scientifica della dott.ssa Emanuela Ceccaroni, funzionario archeologo della Soprintendenza, l’ente competente per la tutela dei beni culturali del territorio.

Il borgo medievale di Corcumello ©️

Grazie alla segnalazione di un cittadino e alla disponibilità dei proprietari del terreno, è stato possibile prenderne visione e operare per il recupero. La proficua collaborazione tra la comunità locale, Comune di Capistrello e i funzionari della Soprintendenza, ha consentito lo svolgimento delle operazioni di spostamento del fregio, lungo m 2,20, la cui esistenza non era finora nota. 

Sul lato anteriore sono rappresentate in rilievo armi di vario genere, in buono stato di conservazione e poste in successione, a comporre un insieme che attinge a un ricco repertorio iconografico tipico dell’età romana e che sarà oggetto di studio da parte degli archeologi. 

IL BLOCCO DI PIETRA ©️

Il blocco in pietra calcarea doveva appartenere ad un grande monumento funerario di epoca imperiale, presumibilmente posto lungo una delle strade che attraversavano il territorio di Alba Fucens, al cui interno ricadeva anche l’area di Corcumello. Il fregio è stato temporaneamente collocato nella locale chiesa di Sant’Antonio, dove sarà sottoposto a restauro.

La Soprintendenza coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno supportato le operazioni, mettendo a disposizione anche risorse e mezzi per il recupero di un importante testimonianza della storia del territorio. 

Un ritrovamento eccezionale alla cui messa in sicurezza hanno partecipato instancabile Francesco Eligi, Fabrizio Petroni, Quirino Fantozzi, Dino De Vecchis, Ezio Petitta, la famiglia Balestra, la famiglia Carugi, la sig.ra Miranda, Nicola Eligi e altri cittadini intervenuti durante il recupero.

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