Abruzzo regione “mangia-suolo”. Acerbo (Prc): «Ultimi in Italia per le scelte di centrodestra e centrosinistra»
È di poche settimane fa il taglio di territorio al Parco Regionale Sirente-Velino
PESCARA – Consumo del suolo, patto politica edilizia, cambiamento climatico, questi i cardini del ragionamento del segretario nazionale del Prc, Maurizio Acerbo, a commento dell’ultimo posto dell’Abruzzo in tema di consumo del territorio.
I recenti e tragici avvenimenti in Germania, alluvioni e inondazioni, hanno dato la dimostrazione pratica di ciò che il consumo di suolo sconsiderato e senza regola può causare.
Atto d’accusa del segretario nazionale di Rifondazione Comunista contro la Regione Abruzzo e le sue scelte in tema di protezione del territorio
E l’Abruzzo, stando a quel che dice Acerbo, ma facilmente riscontrabile nella realtà, sta seguendo proprio quella linea suicida del consumo di suolo senza limiti e regole.
Esempi ne sono stati, nel tempo, le scelte delle giunte Del Turco, Chiodi, D’Alfonso e ora Marsilio.
Ultimo esempio, la scellerata decisione della Regione Abruzzo di tagliare considerevolmente il territorio protetto ricadente sotto la tutela del Parco regionale del Sirente-Velino.
Questo il commento dell’ex consigliere regionale Prc e segretario nazionale dello stesso partito, Maurizio Acerbo: «I dati ISPRA sul consumo di suolo dimostrano che in Italia i governi che si succedono costituiscono un partito trasversale del mattone e del cemento.
L’Abruzzo riesce a battere tutte le altre regioni come aumento del consumo di suolo.
La ragione è da attribuirsi alla normativa regionale edilizia voluta dal centrodestra e ulteriormente implementata dal centrosinistra.
Il dato è ancor più grave perché abbiamo consistenti porzioni di territorio destinate a parco nazionale.
“A decidere è il partito trasversale del mattone”
La deregulation avevano detto che sarebbe servita a risparmiare suolo ma era una truffa perché consente di superare anche le norme che i comuni si erano dati in qualche caso virtuoso.
Questo schifo poteva essere evitato se avessero approvato le norme per lo stop al consumo di suolo e alla trasformazione edificabile delle aree agricole e paesaggistiche che avevo proposto quando ero in Consiglio Regionale.
Il paradosso è che la mia proposta passò in commissione dopo una trattativa con Chiodi ma fu poi contrastata in aula dall’opposizione di Pd e Sel che dissero che avrebbero fatto campagna tra quelli che non avrebbero più potuto costruire.
A quel punto ricordo che esplose Mauro Febbo che disse che se non c’era l’accordo del resto di tutta l’opposizione loro non avrebbero votato la proposta.
Avremmo potuto essere i primi in Italia e all’avanguardia in Europa come regione verde e invece siamo maglia nera grazie a una politica clientelare e affaristica.
“Sel e Pd affossarono la mia proposta in Consiglio per regolare il consumo di suolo”
Combattere il consumo di suolo è una lotta più difficile di quella contro i petrolieri perché oltre ai grandi interessi speculativi c’è anche una spinta diffusa che politicanti clientelari tendono ad assecondare.
In Abruzzo rimane necessaria la costruzione di un’alternativa rossoverde al partito unico dei traffichini e dei cementificatori. Se nel 2021 la destra taglia il perimetro del parco Sirente Velino e il Pd (tranne uno) neanche si oppone vuol dire che sono davvero impenitenti»