Pupi, cunto e musica abruzzesi al Premio Nazionale Oreste Sarzi

L’edizione 2021 del Premio Nazionale Otello Sarzi, dedicato alle giovani compagnie teatrali italiane per l’ambito Teatro Ragazzi e Teatro di Figura, potrà contare quest’anno sulla presenza dell’Abruzzo.

Lo spettacolo “DOVE NACQUE ITALIA – un viaggio tra pupi, cunto e musica” prodotto dalle Compagnie CuntaTerra e Pupi Italici insieme al Teatro Stabile dell’Aquila è stato selezionato per rappresentare la nostra regione e verrà
rappresentato, in anteprima assoluta mercoledi 28 luglio alle ore 11:00 presso il Teatro La Perla di Montegranaro, in provincia di Ferrara.

Per le compagnie produttrice e il Teatro Stabile si tratta di un importante riconoscimento e anche la migliore pubblicità possibile, considerando che il debutto nazionale dello spettacolo è previsto per sabato 7 agosto all’Aurum di Pescara.

Il sottotitolo dello spettacolo – un viaggio nella storia tra pupi, cunto e musica – ben racconta della tecnica di rappresentazione e di narrazione; la regìa e la drammaturgia sono di Girolamo Botta e Marcello Sacerdote; il cunto, la narrazione e le musiche in scena sono di Marcello Sacerdote; Girolamo Botta coadiuvato da Alessandra Guadagna si occuperà delle scenografie, della costruzione e della manovra dei pupi; Cristian Zulli e Alessia D’Anselmo sono rispettivamente l’assistente di scena e l’aiuto tecnico; le foto di scena sono di Graziana Pavone.

La rappresentazione propone i pupi all’interno di storie dei popoli italici e romani, ambientate ben oltre 2000 anni fa. In particolare, viene raccontata la vicenda della Guerra Sociale – svoltasi tra il 91 e l’88 a.C. tra i popoli italici e la repubblica romana per ottenere cittadinanza e diritti fondamentali – e che consentì la nascita di una nazione che fu chiamata Italia.

Certamente, le storie rappresentate narrano di personaggi storici realmente esistiti ma in esse non mancano storie d’amore, di tradimenti, di eroi e di fantasia che affabulano la storia, quella vera.

Accanto ai temi propri del teatro d’arte popolare, battaglie, inganni, giuramenti, passioni, emergono i temi della giustizia sociale, della libertà, dell’uguaglianza insieme all’amore per la patria e la fratellanza tra i popoli. E’ per questo che lottarono insieme Marsi, Sanniti, Peligni, Marrucini, vestini, Frentani Lucani, Campani, Piceni e, alleati e organizzati, dettero vita ad una vera nazione che chiamarono Viteliu o Italia.

Arti diverse si fondono nello spettacolo: la ricerca storico-culturale, la creazione artigianale e la scrittura danno vita ad una drammaturgia inedita che pur rimanendo aderente alla verità storica non lascia indietro la creatività.

Si tratta di un segmento di memoria storica collettiva portato sul palco attraverso un’insolita quanto antica forma di teatro, quella dei pupi che, ricordiamolo, l’UNESCO ha dichiarato, nel 2008, capolavoro del patrimonio orale e
immateriale dell’umanità.

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