Appello della Cisl-Fp al Dg Asl1 Romano: «Tornare al dialogo per risolvere i problemi della sanità dell’Abruzzo interno»

L’AQUILA – Appello della Cisl-Fp Abruzzo-Molise al nuovo Dg Asl1, Sulmona-Avezzano-L’Aquila, perché si torni ad affrontare in una logica di dialogo, i problemi della sanità dell’Abruzzo Interno.

Il Sindacato chiede che si contribuisca a dare immediate risposte al delicato momento storico che vede le lavoratrici e i lavoratori della sanità sempre più impegnati a tutela della salute dei cittadini.

«Far ripartire la contrattazione aziendale ed il confronto per l’organizzazione del lavoro nelle strutture sanitarie della provincia Aquilana è di vitale importanza». 

Lo scrivono il Segretario generale Vincenzo Mennucci, il Coordinatore della Sanità Pubblica della Asl 01 Abruzzo Marcello Ferretti, il Coordinatore Territoriale di L’Aquila Orazio Soccorsi e la Coordinatrice Territoriale di Avezzano Anastasia Fusco.

Vincenzo Mennucci

I sindacalisti hanno chiesto chiaramente al nuovo Dg Ferdinando Romano, di avviare il confronto con le Organizzazioni Sindacali «per arginare solitudini, fragilità e rivedere l’organizzazione generale, integrandola alla gestione della “filiera Covid”, della campagna di vaccinazione, nonché delle imprescindibili cure non Covid.

Per la Cisl-Fp Abruzzo Molise – prosegue la nota – in un momento storico come questo, in cui le complicazioni e le fragilità colpiscono duramente intere fasce di popolazione, è impellente il bisogno di riavviare la contrattazione di secondo livello per dare immediate risposte ai lavoratori e ai cittadini.

Non è più rinviabile la riapertura del tavolo di confronto con la Asl, unica sede quella in cui le organizzazioni sindacali della Funzione Pubblica, unitamente alla Rsu, possono evidenziare le criticità e devono suggerire le migliorie da apportare all’organizzazione del lavoro.

Tutto ciò in considerazione delle gravi condizioni operative a cui è sottoposto giornalmente il personale socio-sanitario giunto ormai allo stremo per viva della pandemia in atto e dell’annosa carenza di personale mai affrontata e risolta.

Tante le questioni ancora in sospeso da discutere e trattare.

Ad esempio le progressioni economiche orizzontali, le progressioni verticali, gli incarichi di funzioni, nonché la produttività degli anni precedenti ancora da liquidare.

I sindacalisti concludono: «Siamo pronti a fare la nostra parte ad una unica condizione e cioè solo attraverso il dialogo con le parti sociali, in cui vi è necessità di porre al centro le esigenze dei cittadini e dei lavoratori.

Unico obiettivo è l’erogazione di ottimali servizi e riconoscere l’impegno prestato dalle lavoratrici e dei lavoratori anche durante la pandemia».

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