Mangiatoie e cibo per aiutare l’avifauna in difficoltà. Torna il grande freddo invernale e tornano anche i consigli del WWF Abruzzo

AVEZZANO – Un albero di Natale, ma non con le solite palline di vetro o di plastica, ma con piccole polpette impastate di grasso e semetti per gli uccelli. Perché, come si può comprendere, nel periodo invernale è notoriamente più difficile per gli uccelli selvatici procurarsi il cibo. Certo, “i giorni della merla” sono ancora lontani (di solito coincidono con gli ultimi giorni di gennaio), ma il gelo già stringe tutto in una morsa e per gli uccelli che non migrano altrove, trovare il cibo diventa ogni giorno una scommessa.

E poi, vuoi mettere vedere nel giardino di casa quel via vai di uccellini, delle specie più disparate, cibarsi nell’albero dove pendono le succulenti “palline alimentari”.

La buona abitudine invernale di alimentare gli uccelli selvatici, sta diventando sempre di più una necessità costante per aiutarli.  Ma, molto egoisticamente, potremmo dire che questa sia anche la ragione per cui possiamo accingerci alla pratica del “birdgardening”, ovvero dell’accudire gli uccelli selvatici.

E chi non ha un albero da addobbare? Può far ricorso a bellissime mangiatoie che, tra l’altro, offrono una buona possibilità per osservare gli uccelli da vicino (sempre con discrezione), permettono così di vivere esperienze interessanti.

Un appello, puntuale come ogni anno, arriva dal Wwf.

La quota neve non si è ancora abbassata a livelli collinari, ma il mese di dicembre è caratterizzato in ogni angolo della regione da temperature particolarmente rigide che stanno mettendo in difficoltà la vita degli animali selvatici, compresi quelli che popolano i nostri giardini e le nostre città. È ben noto del resto che, ad esempio, la mortalità degli uccelli in inverno è più alta che non nel resto dell’anno.

In questa stagione il WWF ricorda a tutti che è il momento giusto per dare un aiuto ai nostri amici pennuti che tanto ci donano con la loro presenza e i loro gradevoli gorgheggi, migliorando la qualità della nostra vita quotidiana. Sistemare una mangiatoia in giardino, sul balcone o su un davanzale, oltre che rappresentare un valido e concreto aiuto per gli animali in difficoltà, ci permetterà di rilassarci praticando un comodo birdwatching casalingo, ci consentirà di saperne di più sugli uccelli che frequentano la nostra zona e ci darà l’occasione per scattare qualche bella foto.

pettirosso

Le mangiatoie potranno essere acquistate con una modica spesa presso qualsiasi rivendita di cibo per animali e in altri negozi di settore ma se abbiamo un po’ di tempo ci potremmo anche dilettare nella costruzione faidate: on line si possono trovare parecchi tutorial che ci guidano nella tutt’altro che difficile impresa. Un passatempo piacevole che ci consentirà di dare libero sfogo alla creatività, magari usando materiale di recupero (vedi foto allegate), con ulteriori vantaggi per l’ambiente.

Se poi non vogliamo né spendere pochi spicci né impegnare tempo nel lavoro manuale, potremo anche limitarci ad appendere al ramo di un albero una collanina di arachidi realizzata facendo passare all’interno delle noccioline dello spago o del fil di ferro. Una scelta che ad esempio le cinciarelle, spesso molto confidenti, certamente gradiranno. Tutti i granivori apprezzeranno invece alcune spighe di panico intrecciate adagiate sui rami o una mangiatoia, naturale al 100%, realizzata con la buccia di un arancio tagliata a coppa poggiata o appesa colmata con una bella miscela di semi, di quelle che si comprano di solito per i canarini.

cinciallegra

Circa il cibo da offrire, oltre le miscele di cui s’è appena detto (tra gli altri canapa, miglio e avena), tra le sementi più apprezzate possiamo annoverare i semi di girasole, di cui esiste anche una cultivar nera tipica abruzzese. Come frutti si potranno utilizzare invece quelli che ci offre la stagione come cachi, pere, mele e datteri ma anche frutta secca sbriciolata, molto gradita a esempio dai pettirossi. È anche possibile fare di più realizzando delle mini tortine impastando strutto o margarina con briciole dolci e semi misti, da mettere poi a disposizione degli uccellini nelle retine delle confezioni dei limoni appese al ramo di un albero. Una offerta certamente molto gradita. Se poi non abbiamo tempo di metterci a impastare ma non vogliamo rinunciare al piacere di offrire un pasto energetico ai nostri amici alati, sappiate che le tortine si possono anche acquistare presso i negozi di prodotti per animali; in casa inoltre ci saranno con ogni probabilità qualche biscotto o altri dolcetti… Dobbiamo invece evitare le inadatte briciole di pane e nel modo più assoluto i semi salati.

Infine qualche consiglio di carattere generale: le mangiatoie vanno tenute sempre pulite per evitare che il cibo ammuffisca; può essere utile, specie per i modelli senza copertura a tetto, realizzare sul fondo qualche foro per il drenaggio dell’acqua piovana; la collocazione migliore è in un punto tranquillo del giardino, magari protetto dalla vegetazione, dove la fauna selvatica di senta al riparo, ma che al contempo ci permetta l’osservazione e lo studio delle specie che vorranno farci visita. Importantissimo sarà offrire il cibo a una altezza tale da garantire la sicurezza degli uccelli. Ricordiamoci anche del fatto che i gatti sono i maggiori predatori degli uccelli nelle aree urbane: tenerli in casa nei giorni di maggiore freddo e ancor più quando c’è neve sarà una preziosa accortezza per l’avifauna.

storno

Passeri, cince, cinciarelle, cinciallegre, merli, storni, pettirossi, tortore, fringuelli ma anche il picchio muratore e tantissime altre specie meno comuni vi ringrazieranno e vi faranno compagnia per un inverno un po’ meno freddo, in armonia con la natura.

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