Un Cioccolatino Storico. Storia di Leone Marsicano, l’autore del “Chronicon casinense”
AVEZZANO- Carissimi lettori benvenuti al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. La storia che oggi ci piacerebbe raccontarvi parlerà di un personaggio fondamentale per della cultura marsicana ed europea, un valente storico, un cardinale di Santa Romana Chiesa insomma stiamo parlando di Leone Berardi meglio noto come Leone Marsicano autore del “Chronicon casinense”.
“Lo storico è un profeta che guarda all’indietro” questa frase del celebre filosofo e storico tedesco Friedrich Schiller in qualche modo può ben descrivere l’opera redatta da Leone Marsicano nel raccontare le vicende storiche legate all’Abbazia di Montecassino e dei territori a lei assoggettati. Ma chi era realmente questo personaggio? Dei primi periodi della sua nascita sappiamo ben poco, anche la data e il luogo di nascita tutt’ora ci sono ignoti: alcuni storici sostengono che sia nato nel 1046 in un luogo indeterminato della Marsica. Comunque sappiamo che egli era membro della nobile famiglia dei Berardi (i celebri Conti della Marsica) figlio di Berardo e pronipote di quel Berardo “il Francisco” fondatore della casata dei Conti della Marsica.
All’età di quindici anni Leone entrò a far parte dell’Abbazia di Montecassino e venne istruito dall’abate Desiderio che nel 1087 diverrà papa Vittore III e che morirà lo stesso anno della nomina morirà proprio nell’Abbazia di Montecassino. Nel 1072, quando era il bibliotecario dell’abbazia, fece redigere il “codice cassinese 99”: pensate che nella pagina n.3 in cui è redatta la dedica vi è raffigurato in compagnia di Desiderio, di suo zio Giovanni futuro vescovo di Sora in atto devozionale verso San Benedetto da Norcia.
Diciamo che Leone trovava assai interessante il suo ruolo come bibliotecario dell’abbazia e questo nutrì, anche grazie alla visione dei codici antichi presenti li, di redigere la sua opera più importante la “Chronica sacri monasterii casinensis” meglio conosciuta come “Cronaca Cassinense”. Il testo in questione è una vera e propria cronaca medievale che tratta la storia dell’Abbazia di Montecassino dalla fondazione ad opera di Benedetto da Norcia nel 529 d.C. fino al XII secolo nonché del vasto territorio in cui la stessa Abbazia aveva diritti giuridici e feudatari, che la storia ci ricorda con il nome di Terra Sancti Benedicti. Tale opera è articolata in quattro libri, l’ultimo dei quali venne completato da Pietro Diacono a causa della morte di Leone.
Ma il nostro Leone Marsicano non era solo un valente storico e studioso, egli fu anche abile nel difendere le prerogative giuridiche dell’abbazia: e questo lo portò nel ricoprire anche dei ruoli all’interno delle autorità pontificie. Intorno al 1100 venne creato cardinale-vescovo di Ostia da papa Pasquale II e subito venne catapultato all’interno della crisi politico-ecclesiastica che imperversava a Roma in quel periodo storico. Quando Pasquale II con l’accordo di Ponte Mammolo firmato l’11 aprile del 1111 riconobbe al sovrano il parziale diritto di conferire l’investitura vescovile, Leone Marsicano e suo fratello Giovanni Berardi cardinale di Tuscolo manifestarono il proprio disappunto e questo fece irritare moltissimo Enrico V. I due fratelli dovettero scappare per non essere catturati dalle autorità imperiali. Il 24 gennaio dell’anno successivo, Leone si riavvicinò alla vita religiosa partecipando alla consacrazione della stupenda Basilica di San Lorenzo in Lucina e partecipando attivamente ad una sessione del Concilio Lateranense.
Leone Marsicano morirà il 22 maggio del 1115 a Roma nella chiesa di San Sebastiano al Palatino.
Un Abbraccio Storico