«Potenziare il tratto abruzzese della A14», torna alla carica il Sindaco di Fossacesia Di Giuseppantonio
FOSSACESIA – La A14 non può essere un‘autostrada tartaruga, men che meno nel tratto abruzzese che va potenziato.
Questo in sintesi il nuovo appello del Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppanatonio, che torna alla carica su una sua ultratrentennale battaglia.
Punte di 12 chilometri di auto incolonnate tra Vasto nord e Pescara sud, verso Bologna; 12 km di coda tra Pescara sud ed Ortona, in direzione Bari.
Controesodo estivo a passo di lumaca e tanti disagi
È il quadro che si presentava domenica 26 agosto agli automobilisti in transito sulle due corsie dell’Autostrada Adriatica.
Nel bel mezzo del ritorno dalle vacanze estive, la circolazione dei veicoli tra Nord e Sud d’Italia ha conosciuto un’altra giornata da incubo nel tratto della A14 che attraversa la provincia di Chieti.
Tanto è bastato al sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, per riportare all’attenzione generale la necessità di dotare l’autostrada abruzzese della terza corsia.
Di Giuseppantonio vuole la terza corsia
«Sono 35 anni che porto avanti questa battaglia come ex Presidente della Provincia di Chieti, in qualità di vice presidente del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e di primo cittadino di Fossacesia – ricorda Di Giuseppantonio -.
Ho perso il conto delle sollecitazioni, negli incontri con Autostrade Italia e Regione Abruzzo, perché si realizzasse la terza corsia e, nei tratti in cui il transito avviene su viadotti o galleria, almeno di quella di emergenza.
È sotto gli occhi di tutti che l’A14 non può sopportare più i volumi di traffico attuali.
Concepita negli anni 60-70 del ‘900, oggi l’Autostrada Adriatica mostra le sue criticità, che producono rallentamenti nei collegamenti tra regioni del Nord e del Sud.
«Sono 35 anni che porto avanti questa battaglia. Le autostrade sono nate per velocizzare in sicurezza i collegamenti»
La presenza di cantieri, il verificarsi di incidenti, producono rallentamenti o arresti al flusso di veicoli, con inevitabili ripercussioni su trasporti commerciali e, quindi, su industrie e turismo.
Tra non molto riapriranno i cantieri per i lavori di manutenzione su alcuni ponti.
Torneremo a vedere auto e tir incolonnati, costretti a riversarsi su percorsi alternativi che attraversano centri urbani, anche loro inadeguati ad assorbire quel volume di traffico.
«L’Abruzzo deve poter colmare questa lacuna con una infrastruttura moderna»
Le autostrade sono concepite per ridurre i tempi di percorrenza, per velocizzare i collegamenti.
L’Abruzzo, al pari di altre regioni confinanti, deve poter colmare questa lacuna con una infrastruttura moderna e sicura.
È indispensabile per permettere una vera e efficace ripresa della nostra regione».