MuNdA: 70 anni fa nasceva il Museo Nazionale d’Abruzzo

Come oggi, 23 settembre ma del 1951, 70 anni fa, venne inaugurato il Museo Nazionale d’Abruzzo, a tutti noto con l’acronimo MuNdA.

Allora, fu alla presenza di Luigi Einaudi, Giovanni Leone e Antonio Segni, intervenuti alla cerimonia che il MuNdA fu presentato all’Italia e al mondo – insieme alla sua sede la maestosa cittadella d’armi del Castello cinquecentesco – quale luogo di incontro, di unità delle arti e delle scienze nonché della cultura abruzzese.

Nel 2019 il Ministro Franceschini richiamando il sogno di Luigi Einaudi e del Soprintendente Umberto Chierici, ne ha dichiarato l’autonomia.

Oggi, secondo il commento della Direttrice del Museo, Maria Grazia Filetici, “il MuNdA si ri-costituisce come punto di aggregazione e osservatorio permanente del patrimonio storico artistico abruzzese e non solo”.

Nel corso di questo 2021, il Museo tornerà alla sua sede storica, il Castello appunto, essendo stato ospitato all’indomani del terremoto presso Borgo Rivera, all’ex mattatoio comunale; tornerà vicino a strutture universitarie e artistico – culturali con le quali delineerà la quadratura perfetta del significativo mondo culturale abruzzese: la Diocesi, l’Università, degli Istituti di Ricerca, l’Accademia di Belle Arti, il GSSI, il MAXXI, la Società Aquilana dei concerti.

Ancora valgono quei princìpi che vennero saldamente enunciati 70 anni fa; oggi si aggiunge qualcosa di nuovo; fare del MuNdA un punto di vista privilegiato e strategico per dar vita all’osservatorio permanente, che accoglierà laboratori di ricerca e sperimentazione grazie ai quali il ciclo diagnostico, conoscitivo, analitico e conservativo di ogni opera sarà alla base del museo – laboratorio.

Intuibile la ricaduta che potrebbe avere, sul territorio, la realizzazione di tal progetto nel mondo della formazione, del lavoro, dello studio, della valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.

Il Sindaco Pierluigi Biondi pone l’accento sull’indubbio valore monumentale del Castello e farne un “centro nevralgico di promozione, diffusione e salvaguardia della storia e della bellezza custodita dal Museo Nazionale d’Abruzzo” rappresenta un valore aggiunto per la “fortezza spagnola che è uno dei luoghi identitari della comunità aquilana e, a settant’anni dal taglio del nastro inaugurale, continua ad essere uno dei luoghi in cui quotidianamente si mescolano ricerca, conoscenza, sperimentazione, cultura.”

spiega Biondi: “Il percorso per il recupero della sua bellezza e maestosità procede per restituire alla città e al Paese un luogo che, insieme a tanti altri nella città, “appartengono al più grande cantiere d’Europa in cui quotidianamente si mescolano ricerca, conoscenza, sperimentazione, cultura. Si mescolano ricerca, conoscenza, sperimentazione, cultura. Contaminazione di esperienze che contribuiscono in maniera determinante alla rinascita materiale e socioculturale di una terra interessata da un dinamismo proprio di chi è proiettato verso il futuro”.

L’antica fortezza, gravemente ferita dal terremoto e successivamente restaurata sotto la direzione di Antonio Di Stefano, architetto autore dei restauri sostenuti dal Ministero della Cultura, tornerà ad accogliere, come una culla custodisce un bimbo, le opere integralmente restaurate che saranno riposizionate nelle prestigiose per offrirsi agli occhi attenti e interessati dei visitatori.

Allora, nuova e lunga vita al Castello e al MuNdA che continui ad operare per la ricostituzione dell’unità delle collezioni e della cultura.

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