Una “napoletana verace” a Vasto. Silvia Tufano: arte, fumetto, solidarietà, impegno, ironia e una fama arrivata negli States
AVEZZANO – E’ appena tornata dagli States dove è stata chiamata direttamente dalla “Pixar Animation”, quella di “Cars” per intenderci, perché interessata ai suoi disegni e personaggi e, dopo aver superato una selezione internazionale, è stata accolta come “allieva di merito”.
E’ una storia fantastica quella di Silvia Tufano, nata a Nola ma diventata abruzzese di adozione, pedagogista specializzata nel recupero del disagio sociale. Silvia si è diploma a diciotto anni, uno di anticipo ovviamente, al Liceo Classico “Carducci” di Nola, e si iscrive alla facoltà di Pedagogia presso l’Università degli Studi di Salerno. Si laurea a pieni voti con una tesi in Filosofia. Trascorre gran parte della sua vita in Campania dove lavora a fianco degli ultimi e dei disagiati per circa vent’anni, mettendo la sua professionalità al servizio di detenuti, ragazzi di strada, malati psichiatrici, prostitute, barboni, bambini oncologici, sordomuti, alcolisti, tossicodipendenti, ragazzi autistici e lavorando in quartieri a rischio come Scampia e Secondigliano con i cosiddetti “ragazzi-soldato”, in progetti finalizzati a sottrarli alla manovalanza della camorra organizzata.
Vive per un breve periodo in Veneto dove coordina un progetto per minori dell’area penale in collaborazione con la nota azienda della famiglia Barilla. Nel corso degli anni consegue un Master in Minoranze Sensoriali e Lingua Italiana dei Segni, un Master in Editoria e svariati attestati di qualifica tra cui quello di Terapista del Sorriso e Mediatrice Culturale. Vive per un po’ di mesi a Londra dove coordina un progetto con le famiglie italiane dei detenuti all’estero. Da sempre tenta di conciliare il suo lavoro con la passione per la pittura, il teatro e la musica che l’ha portata ad un approccio precoce con la chitarra classica, a recitare per sedici anni in una compagnia teatrale amatoriale e a dipingere, spesso su commissione, ritratti e paesaggi su tela.
Recente invece l’approccio con la scrittura, coltivata fin dai tempi del liceo, ma mai pubblicamente espressa. A luglio 2014 esce la sua prima raccolta di racconti brevi, “Il sole sorge a est”. Il primo racconto, “Anime di burro”, ottiene premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. A marzo del 2015 viene intervistata da radio “Novella 2000”, legata al famoso settimanale omonimo, e ottiene spazio e visibilità su diverse riviste e radio nazionali. A giugno del 2015 è tempo del suo primo romanzo, “La pioggia si può bere”, rimasto per ottanta giorni tra i libri più venduti al mondo sulla piattaforma Amazon e conquistando anche il pubblico francese, inglese, russo e giapponese. Il libro ha venduto 60.000 copie in tutto il mondo. Ad oggi Silvia ha vinto quattordici concorsi letterari in Italia e all’estero e due concorsi per Arti pittoriche e Raffigurative. La passione innata (come la definisce Silvia) per i viaggi l’ha portata fin da giovanissima allo studio delle lingue e a viaggiare in giro per il mondo.
«Sono cresciuta leggendo i libri di Jack Kerouac e ascoltando le canzoni di Bob Dylan – ci dice – La frase che da sempre mi accompagna è “Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare”». E lei, infatti non si ferma mai. La sua “frontiera” si sposta ogni giorno un po’ più avanti. Lei, però, non la insegue. La supera…
Dal 2012 vive a Vasto, vicino alla zona di Cupello, paese dell’entroterra abruzzese dove, insieme ad altre persone, nel 2013 fonda l’Associazione di Promozione Sociale “Giorni Nuovi”, in cui svolge il ruolo di Tesoriera. Agli inizi di gennaio del 2016 viene premiata dalla Regione Campania per essersi distinta, in Italia e all’estero, per il suo attivismo nel sociale e nell’arte. Da un po’ di anni si dedica allo studio delle lingue, fino ad approdare allo studio della lingua e della letteratura cinese e di quella giapponese. A marzo del 2016 viene intervistata a New York dal noto conduttore radiofonico Sal Palmeri all’interno della sua trasmissione “New York New York”, in onda in tutti gli Stati Uniti, in Italia e nel mondo. Ad Ottobre del 2016 esce un suo racconto breve, “Il lungo inverno invincibile” che nel Settembre 2017 si aggiudica il Premio Matera.
E arriviamo al magico 2019 di Silvia Tufano. A gennaio entra a far parte, come allieva di merito, della più grande casa cinematografica di genere al mondo, la “Pixar Animation Studios”, dopo aver superato una selezione internazionale ed essere rientrata tra i primi venti candidati. Silvia è stata impegnata, proprio nelle scorse settimane, ed è appena rientrata, in giro per gli Stati Uniti per un tour di conferenze, di interviste e di lezioni universitarie con una Ong di New York, come Ambasciatrice di Diritti Umani nel mondo. Tour che probabilmente ripeterà fra qualche settimana nel 2020. Agli inizi del prossimo anno, poi, uscirà il suo ultimo libro, un fantasy dalle tinte noir e il seguito del racconto “Il lungo inverno invincibile”. E’ uscito, invece, nei giorni scorsi il libro “Il grande racconto di Renoir”, una raccolta di racconti brevi di 20 autori selezionatissimi, edito dalla casa editrice Edizioni della Sera dove è presente un racconto di Silvia.
Chiedere a Silvia Tufano cosa farà in futuro è assolutamente cosa inopportuna. Come si fa, infatti, a prevedere il futuro dell’imprevedibilità fatta persona e di una energia in continuo movimento e trasformazione? Meglio provare a starle dietro e, magari, farsi contagiare.