Un Cioccolatino Storico. “Tu scendi dalle Stelle” storia del canto natalizio italiano più famoso al mondo

AVEZZANO- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. Mancano ormai pochissimi giorni al Santo Natale e già nell’aria, oltre al forte odore di consumismo sfrenato, si cominciano a sentire note di celebri canti natalizi: ma tra essi ve ne è uno più famoso, pensate un po’, anche di “Jingle Bells” e di “Happy Xmas” di John Lennon e stiamo parlando di “Tu scendi dalle stelle”.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

Ma vi siete mai chiesti chi è l’autore di questo bellissimo canto natalizio? Oggi, in questo Cioccolatino Storico, risponderemo a tale domanda. Innanzitutto bisogna partire da un personaggio di grande fede e di grande cultura, tale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori perché fu lui che compose la musica e scrisse il testo di tale canzone. Ma chi era Alfonso Maria de’ Liguori? Egli nacque a Napoli, precisamente nel quartiere di Marianella, il 27 settembre del 1696 da nobile famiglia: fin da giovane nutrì una passione per l’arte, la musica e la cultura tutto ciò fu anche incrementato dai suoi maestri come il celebre pittore Francesco Solimena ed il grande storico Giovambattista Vico. Studiò giurisprudenza e divenne un brillante principe del foro, ma nel 1723 qualcosa cambiò nella vita di Alfonso e ciò lo portò ad entrare nella vita religiosa. Nel 1732, a soli 36 anni, Alfonso fonderà la Congregazione del Santissimo Redentore (che venne approvata da papa Benedetto XIV nel 1749). Divenne vescovo della diocesi Sant’Agata de’ Goti nel 1762 e dovette toccare con mano la miseria che viveva il popolo di Dio a lui affidato: ma Alfonso si perse mai d’animo e riuscì a limitare le sofferenze della popolazione del suo territorio. Si industriò, assieme ai governatori locali, ai sacerdoti della città e della diocesi, per accendere mutui e calmierare il prezzo del pane arrivato alle stelle, rilanciando l’economia bloccata per quasi due anni. Morirà il 1° agosto del 1787 a Nocera dei Pagani.

Fatta questa importante premessa sulla vita dell’autore di tale canto natalizio, ora possiamo passare alla storia vera e propria di questo successo, che fu davvero un vero e proprio successo. L’anno della stesura di tale testo è certa, e si tratta del dicembre del 1754, viceversa il luogo non è del tutto chiaro. Sono due le linee che fanno ammattire gli storici:

  • La prima che Sant’Alfonso, nel dicembre del 1754 si trovava presso il convento di Santa Matia della Consolazione a Deliceto (FG);
  • La seconda – quella più accreditata dal mondo religioso e storico- vuole che Sant’Alfonso, sempre nel dicembre del 1754, abbia composto tale canto a Nola (NA) mentre si trovava nella canonica di don Michele Zambadelli in occasione di un ciclo di catechesi per l’avvento.

E proprio su questo secondo punto che si è sviluppata una storiella assai interessante! Si disse che Sant’Alfonso mostrò il testo di questa canzone proprio a don Michele Zambadelli e che questi, in modo assai scorretto e maldestro, abbia copiato di nascosto tale testo. Lo fece in modo assai maldestro e non sapeva di avere, dinanzi a se, uno delle menti più influenti della Napoli dell’epoca. Che cosa fece allora Sant’Alfonso? Durante l’esecuzione avrebbe finto di finto di dimenticarne le parole e chiesto aiuto proprio a lui. Quindi, il canonico sarebbe stato screditato di fronte a tutti i presenti: Sant’Alfonso fece “fregato e fesso” -come si suol dire- don Zambadelli.

Comunque, Sant’Alfonso, nella stesura di “Tu scendi dalle stelle” ebbe la brillante idea di prender spunto da un tradizionale canto natalizio napoletano “Quanno nascette ninno”. La grandezza culturale di Sant’Alfonso fu anche quella di saper valorizzare sia la lingua napoletana che la lingua italiana: ne compose tante di canzoni, tra cui “Fermarono i Cieli” altro canto natalizio ispirato dal Protovangelo di Giacomo.

Tale canto è composto da sette strofe di sei versi ciascuna: lo stesso testo presenta numerose varianti a seconda delle edizioni, frutto in parte di interventi successivi dello stesso autore, ma altre da attribuire senz’altro alla tradizione popolare che presto si impadronì del brano.

Un Abbraccio Storico.

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