GdF Pescara: piano “Natale Sicuro”, sequestrati oltre 10.000 articoli contraffatti
Un altro colpo è stato inferto al mercato illegale della contraffazione da parte delle Fiamme Gialle pescaresi.
Infatti, il piano d’azione “Natale sicuro”, avviato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo, ha portato ad un ennesimo sequestro di numerosi prodotti contraffatti e non sicuri.
Quest’ultima operazione ha visto impegnati i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria in più aree geografiche del Paese, alla ricerca dei diversi gangli della “filiera del falso”.
Anche stavolta, difatti, l’attenzione degli investigatori si è concentrata non soltanto sui rivenditori al dettaglio della merce pericolosa, operanti all’interno del “mercato del lunedì” nei pressi dello stadio di Pescara, ma è risalita fino ad individuare i grossisti, i laboratori ed i magazzini, tutti nel napoletano.
Nelle maglie dei controlli è, innanzi tutto, finito un 30enne ambulante pescarese, che sulla propria bancarella del mercato rionale vendeva centinaia di capi di abbigliamento per bambini riportanti illecitamente loghi e marchi di personaggi di videogiochi come “SUPER MARIO BROS” e “MINECRAFT”, di cartoni animati come “BING” e
“SPIDERMAN”, di serie TV come “SQUID GAME”.
La merce è stata immediatamente sequestrata ed il venditore denunciato alla Procura della Repubblica di Pescara
per il reato di “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.
I finanzieri non si sono fermati lì ed hanno avviato ulteriori approfondimenti per scoprire la provenienza della
merce contraffatta e fare luce sui canali di approvvigionamento dei rivenditori pescaresi.
Ancora una volta, l’investigazione ha disvelato che i prodotti falsi provenivano da altre zone del territorio nazionale, come in questo caso, ed, in particolare, da tre grossisti partenopei, operanti sia nel settore dell’abbigliamento che in quello della vendita di materiale elettrico non sicuro.
È naturalmente scattato, anche qui, il sequestro su più di 10.000 articoli contraffatti nei confronti degli operatori
economici all’ingrosso, tutti di etnia cinese, deferiti alla Procura della Repubblica di Napoli per i reati di “Frode nell’esercizio del commercio” e di “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”.