Pescara indaga la memoria di una città nelle storie e nelle vite dei suoi abitanti

PESCARA – “Ogni volta che muore un anziano è una biblioteca che brucia” (proverbio africano). Questo pomeriggio all’Aurum si è svolta l’iniziativa “Pescara la memoria di una città. La vita, le storie e i racconti dei cittadini”.

L’iniziativa rientra nel Progetto “Medicina umana: salvare la memoria” che ha coinvolto i Centri sociali per anziani di via Nenni e via Stradonetto gestiti dalla cooperativa sociale Il Germoglio.

Un Progetto di raccolta, salvaguardia e diffusione di esperienze e di racconti di vita per non perdere ulteriormente testimonianze, emozioni e storie di una parte fondamentale della società: la terza età. Progetto che ho presentato alla Stampa a fine settembre 2020.

MEDICINA UMANA

Salvare la memoria, ascoltando gli anziani quando parlano dei “tempi che furono”, ha costruito un progetto di ambito culturale, ma al contempo di utilità sociale, e perfino terapeutico nell’ambito delle TNF (Terapie Non Farmacologiche per i disturbi cognitivi senili). Si tratta della creazione e dell’organizzazione di un archivio che raccoglie i ricordi degli anziani, perché non vadano perduti.

TEMPO DA DEDICARE ALL’ASCOLTO

Tramandare i propri ricordi ed ascoltare quelli degli altri è stato sempre presente in tutte le civiltà. La trasmissione della memoria di generazione in generazione è fondamentale per le relazioni umane e sociali. Ma nella società moderna spesso non si trova più il tempo di ascoltare o non ci sono più le occasioni che consentono ad anziani e giovani di ritrovarsi e dialogare.

CORONAVIRUS: IL SOGNO INTERROTTO DEGLI ANZIANI

La memoria deve restare il dono inestimabile che gli anziani offrono al presente e al futuro, ai giovani soprattutto. Siamo stati derubati della saggezza, un altro meraviglioso dono degli anziani, frutto della storia, della vita, del pensiero degli anziani.

Ora che si è persa molta parte di questa ricchezza, ci si rende conto delle occasioni sprecate e dei tentativi patetici di nascondere le rughe.

Quanto accaduto dice, tra molte cose di estrema importanza per la scienza e la politica, che va ravvivato il dialogo tra generazioni, la conversazione tra diverse età per sconfiggere la cultura dello scarto che è frutto della cultura del consumo, del profitto, dell’apparenza, della politica corta.

Oggi i giovani necessitano dei sogni degli anziani per avere speranza, per avere un domani.

Dunque gli anziani e i giovani camminano assieme e hanno bisogno gli uni degli altri.

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