Un Cioccolatino Storico. “Una sfida generazionale”, aneddoti legati all’antico “Gioco del Cacio” di Magliano de’ Marsi

MAGLIANO DE’ MARSI- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuto al settimanale appuntamento con i racconti del Cioccolatino Storico. Proseguiamo il nostro viaggio all’interno degli aneddoti legati al tradizionale “gioco del cacio” che anima il cuore della ridente Magliano de’ Marsi dal giorno dell’Epifania fino a Carnevale.

Foto scattata prima della pandemia

Quest’oggi, grazie alla preziosa testimonianza del professor Rodolfo Tavani, vi racconteremo la vicenda di una vera e propria “Sfida Generazionale”.Protagonista di questa storia è Filippo Senese alias “Glio Bersagliero” noto personaggio maglianese che era solito compiere gesti molto teatrali mentre giocava al gioco del cacio. Un giorno di carnevale di molti anni fa, una discussione tra alcuni giovani del paese e “Glio Bersagliero” si trasformò in una sfida. Alla squadra degli anziani c’era “Glio Bersagliero” e Antonio Morgante alias “Bardisse sr” che avevano tutti due all’incirca un’ottantina di anni; mentre nella squadra dei giovani c’era Gioacchino Cioni alias Compare Mazza e Rosario Fiorani parente del noto Conte di Bastono entrambi trentenni. Scelta la forma di formaggio- che a Magliano si chiama “pezza”- le due squadre, dall’Appellaturo il luogo di partenza di tale competizione si apprestavano ad iniziare. Ma una notizia così sensazionale non fu tralasciata dai maglianesi che accorsero numerosi. Via Petronilla Paolini – il giorno di “Tornoterra” dove si svolge il gioco- fu gremita di gente. Tutta quella gente che parlava e scherzava non andava giù al Bersagliere che era solito innervosirsi mentre giocava.

Ma un ragazzino molto vivace, dopo aver chiamato a se altri bambini del paese cominciava a rivolgere le sue ironie al Bersagliere. Più di una volta andò avanti tale storia, finché, colto da una rabbia indescrivibile, “Glio Bersagliero” prese la pezza di formaggio e la lanciò verso il ragazzo, che miracolosamente non venne preso. Allora gli avversari, sapendo com’era il carattere del soggetto, dissero che quel tiro era valido: apriti cielo! “Glio Bersagliero” decise di concludere li la sua performance. Quando si calmarono le acque il gioco riprese regolarmente.

foto scattata prima della pandemia

Ad un parte del tragitto, il team dei giovani “cecarono la pezza” – ovvero la pezza di formaggio non viene vista perché nascosta da un ostacolo fisso- e restarono li per molto tempo cercandola di vedere. Arrivò Antonio Bonanni, noto professore della scuola di avviamento affetto da una grave miopia: gettò uno sguardo e disse che la pezza si vedeva. “Glio Bersagliero”, si infurio e gli disse: “Ehi tu, ma che sta a dì? Quella pezza non la vedo ì che tengo per visto no binocolo, la vidi tu che si cecato?”. Il primo giro venne vinto dai giovani. Partito il secondo giro, iniziarono i problemi per i giovani che “cecarono” alcune pezze così da far andare avanti la squadra degli anziani. Ma nel secondo giro successe un altro evento che coinvolse “Glio Bersagliero” Davanti alla casa del noto artista maglianese Tommaso Di Lorenzo glio bersagliero incontrò un suo vecchio amico dei tempi della guerra, un tale Domenico Bruschi: dopo aver buttato la pezza per terra lo corse ad abbracciare. Gli avversari, vista la pezza buttata per terra, dissero che il tiro era valido: iniziò nuovamente la polemica. Il secondo giro venne vinto dagli anziani: in questi casi si fa il giro di bella o di rivincita, ma essendo notte venne rimandata al giorno seguente, il mercoledì delle ceneri.

 La sfida tra due generazioni di maglianesi venne vinta dalla squadra degli anziani con grande meraviglia del pubblico.

Un Abbraccio Storico

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