Proroga Tribunali. Estrema e vibrante soddisfazione anche di Giovanni Di Pangrazio (Abruzzo al Centro), Anna Paolini (Pd) e Aurelio Cambise (Avvocato)
AVEZZANO – Proroga fino al 2023 per i Tribunali abruzzesi a rischio soppressione. Prosegue la messe di “vibranti soddisfazioni” di politici e collaterali di ogni provenienza.
Oggi vi proponiamo quella di Giovanni Di Pangrazio (Sindaco in sospensione di Avezzano e leader di Abruzzo al Centro), Anna Paolini (Segretaria del Pd di Avezzano) e Aurelio Cambise (Avvocato avezzanese impegnato anche in politica).
Giovanni Di Pangrazio
«Un grande gioco di squadra, un grande risultato”. C’è positività e soddisfazione, questa mattina, nel volto e nelle parole del leader di Abruzzo al Centro, Gianni Di Pangrazio coordinatore del gruppo di lavoro per la salvaguardia dei tribunali in Abruzzo. La notizia della Proroga sulla chiusura, giunta ieri nel tardo pomeriggio e confermata nella notte, fa respirare la giustizia di Avezzano, di Sulmona, di Lanciano e di Vasto. Un atto che i più definiscono “di civiltà” per mantenere integra l’amministrazione giudiziaria di un grande territorio.
Si tratta di un passo significativo, con un successo ancora parziale, ma fondamentale”, spiega Di Pangrazio, che ha vissuto in prima linea questa battaglia insieme ai sindaci di Sulmona, Lanciano e Vasto, insieme ai presidenti degli ordini degli avvocati, Franco Colucci, Luca Tirabassi, Vittorio Melone e Silvana Anna Vassalli e insieme agli interlocutori parlamentari che hanno sposato questa causa. “Probabilmente quella di ieri era la curva più pericolosa, in quanto un esito diverso avrebbe rappresentato una pietra tombale sull’esigenza di una giustizia territoriale in tutta la Regione Abruzzo.
Con coraggio e senza arrenderci mai, abbiamo portato avanti questa battaglia per la dignità dei nostri territori in Abruzzo”, racconta il coordinatore, “un grande grazie lo devo a Mario Sbardella che mi è sempre stato vicino, fino all’ultimo suo respiro, aiutandomi a ragionare passo dopo passo e incoraggiandomi a non mollare nemmeno nei periodi più bui.
E periodi bui, questa volta ci sono stati veramente.
Meno di un anno fa, a Maggio, Sindaci in fascia tricolore, Istituzioni Regionali e Rappresentanti delle Camere del Parlamento Italiano manifestavano davanti alle sedi dei tribunali minori nel corale urlo di Giustizia per mantenere vive e attive le sedi locali.
E dopo centinaia di riunioni, sembrava tutto fatto. Era il 28 luglio, quando fu approvato dalla Commissione Giustizia con il parere favorevole della Commissione Bilancio, l’emendamento sui quattro Tribunali.
Poi, quel venerdì nero. Lo stralcio dell’emendamento da parte della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, aveva lasciato tutti sgomentati. Sì, questa volta molti avevano perso la speranza.
Fu un duro colpo, ma come gruppo di lavoro non ci siamo mai arresi”, continua Di Pangrazio spiega gli sforzi degli ultimi mesi, “abbiamo continuato a riunirci, a lottare per i diritti del nostro territorio, della giustizia abruzzese. Abbiamo continuato a chiedere riunioni, a bussare a Roma. E alla fine i nostri sforzi sono stati vani. Oggi otteniamo il risultato richiesto grazie alla costanza, alla persistenza, al coraggio di questo gruppo che ha raccolto su unico tavolo tutte le Istituzioni, dai Sindaci ai Presidenti di Provincia, al Presidente della Regione, ai Deputati e Senatori con l’unico obiettivo di salvare i nostri tribunali.
Se abbiamo raggiunto questo risultato, è proprio perché non abbiamo mai mollato.
Ora avanti – conclude il coordinatore – più forti e più determinati che mai verso il grande obiettivo della riforma della geografia giudiziaria. I Tribunali d’Abruzzo meritano di essere definitivamente salvi con un atto normativo, definitivo e lungimirante. È indispensabile mantenere lo spirito di unità che ha caratterizzato l’impegno ed il lavoro di questi mesi e la coesione del gruppo che ho avuto l’onore di coordinare.
Abbiamo raggiunto un traguardo. Ora, è tempo di raggiungere la meta finale».
Anna Paolini
«Il risultato è stato frutto della volontà di tutte le componenti della cittadinanza avezzanese e marsicana che in questi mesi hanno fatto fronte comune per impedire la realizzazione di una scelta errata sotto tutti i punti di vista. Una soddisfazione anche per l’interlocuzione e il confronto che il Partito Democratico ha avuto fin dall’inizio, attraverso i suoi rappresentanti al governo e al Parlamento.
L’accorpamento degli uffici giudiziari di Avezzano e Sulmona in quelli di L’Aquila andrebbe a penalizzare l’amministrazione della Giustizia sul territorio, danneggerebbe l’economia delle città spogliate, metterebbe in difficoltà gli operatori del diritto e gli stessi utenti costretti a spostarsi per usufruire dei servizi che il Tribunale offre, che non sono solamente quelli del processo, ma anche altri utili alla collettività (richiesta di certificazioni, incombenze legate alle successioni o alla tutela dei soggetti fragili) e non realizza sostanzialmente nessun risparmio di spesa, dato che il Tribunale di L’Aquila avrà bisogno di essere ampliato e ristrutturato per poter ospitare gli uffici traslocati.
Il PD, anche a livello regionale e nazionale, è conscio di tali problematiche ed è sempre stato coerente nel cercare di risolverle a tutti i livelli. La proroga era indispensabile, quindi, ma non risolve il problema. Sarà compito del Parlamento operare una seria riflessione sul Decreto Legislativo n. 155/12 che ha disposto l’accorpamento dei Tribunali minori, anche alla luce dei risultati di risparmio economico che non sono stati ottenuti laddove si è proceduto alla sua applicazione».
Aurelio Cambise
«Dopo l’inaspettata ed imprevedibile decisione della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che stralciò, a luglio 2021, l’emendamento salva tribunali minori abruzzesi, finalmente il traguardo dell’emendamento al Milleproroghe in Commissione per la proroga al 31 dicembre 2023 dei Tribunali di Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto è stato raggiunto nella notte del 17 febbraio 2022.
Adesso occorre subito lavorare perché tali Tribunali siano mantenuti definitivamente.
La salvaguardia degli stessi deve essere vista in un’ottica più ampia e slegata da dinamiche campanilistiche. In futuro, dunque, a mio modesto parere, in ultima analisi, si dovrà anche lavorare sull’ipotesi di un eventuale accorpamento del Tribunale di Avezzano con quello di Sulmona e del Tribunale di Lanciano con quello di Vasto.
Per quanto riguarda la salvaguardia del Tribunale di Avezzano, sarebbe bene coinvolgere anche l’Università di Teramo, dal momento che la sede distaccata della Facoltà di Giurisprudenza in Avezzano da anni forma tanti giovani e validi professionisti.
Numerose sono, infatti, le attività formative promosse in collaborazione tra la sede distaccata di Giurisprudenza, il Tribunale e la Procura della Repubblica. Ha ragione il Dott. Gianni Di Pangrazio, quando dice che occorre unirsi, compattarsi e fare squadra: il sogno della Grande Marsica sul modello lungimirante della Grande Pescara. Ringrazio il Dott. Gianni Di Pangrazio, il Vicesindaco di Avezzano, Dott. Domenico Di Berardino, il Dott. Gianni Letta, l’Onorevole Camillo D’Alessandro, l’Onorevole Stefania Pezzopane, l’Onorevole Daniela Torto, l’Onorevole Carmela Grippa, la Senatrice Gabriella Di Girolamo, il Senatore Gianluca Castaldi, il Senatore Luciano D’Alfonso, il Presidente della Regione Abruzzo, i Presidenti degli Ordini degli Avvocati di Avezzano, di Sulmona, di Lanciano e di Vasto, il Sindaco di Sulmona, di Lanciano e di Vasto.
Sembrerebbe che anche gli Uffici del Catasto di Avezzano siano a rischio chiusura. Cosa sarebbe Avezzano e la Marsica senza il Tribunale, gli Uffici del Catasto, la sede distaccata della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo e la sede distaccata del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università di L’Aquila?
Insieme con la battaglia per salvare il Tribunale bisogna essere in prima linea anche sulla vicenda del Catasto. Quale altro servizio essenziale e necessario dovrà ancora perdere la Marsica? Si rincorrono voci anche su un possibile accorpamento dei reparti di Ortopedia e Chirurgia Vascolare dell’ospedale di Avezzano, considerati un fiore all’occhiello. Eppure la pandemia, tra l’altro ancora in atto, ha messo in evidenza la necessità di investire maggiormente sui servizi sanitari.
La ZES (Zona Economica Speciale) la si potrà rendere attrattiva soltanto con la ferrovia Pescara – Roma da adeguare all’alta capacità / alta velocità, (E perché no?) con la realizzazione di un eventuale collegamento ferroviario L’Aquila – Avezzano e L’Aquila – Teramo, con l’apertura dell’Interporto di Avezzano, con il potenziamento dell’Interporto di Manoppello, con l’ufficializzazione del Corridoio intermodale trasversale Barcellona – Civitavecchia – Pescara – Ortona – Vasto – Ploce, con il dragaggio e adeguamento dei Porti di Pescara, di Ortona e di Vasto, con il mantenimento dei cosiddetti 4 Tribunali minori abruzzesi e degli Uffici del Catasto in Avezzano, con il potenziamento degli ospedali di Avezzano, di Tagliacozzo e di Pescina, con il potenziamento dell’offerta formativa del Polo Universitario in Avezzano e con il rilancio del CRUA – Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo di Avezzano.
Non voglio trascurare nulla. Sì, voglio sognare e comunque guardare sempre avanti per inserire il nostro territorio in un contesto socio – economico moderno ed efficiente. Creare continuamente opere pubbliche, adeguare quelle già esistenti, senza scegliere la via facile della dismissione, significa restituire tranquillità e dignità a tutti i cittadini.
Si continua a parlare di tagli nello stesso momento in cui l’Europa vuole il mantenimento dei servizi di prossimità e non fa mancare aiuti economici che non sappiamo sfruttare con progetti validi».