Un’altra serranda si abbassa nel centro città. Avezzano sempre più in preda della sindrome della “Costa Concordia”
AVEZZANO – La notizia è stata appresa ed ufficializzata, un’altra serranda lascia il centro di Avezzano.
Per fortuna non si tratta di una chiusura definitiva ma solo dello spostamento dell’attività, un grosso negozio di cancelleria e cartolibreria, che si sposta fuori del quadrilatero, su Via XX Settembre.
Costi più bassi e il traffico della Tiburtina, di cui via XX Settembre è tratta comunale, che potrebbe portare qualche cliente in più per sperare di sopravvivere.
Già, sopravvivere.
Potremmo parlare del titolare, potremmo parare ancora delle bollette dell’energia, degli effetti della pandemia, delle continue crisi economiche, dell’emergere dell’e-commerce e di tanto altro ancora.
Ma sarebbe un girare attorno al problema vero.
Avezzano, infatti, ormai da oltre dieci anni soffre di abbandono, di una totale mancanza di guida, di una ancestrale mancanza d prospettiva e programmazione, in una nazione, peraltro, dove programmare fa rima con bestemmiare.
Dopo l’età dell’oro, con il Sindaco di Avezzano, prof. Mario Spallone, quella a metà fra argento e bronzo, con Antonello Floris, dal 2012 ad oggi, Avezzano non ha praticamente avuto amministrazione.
Nessun programma degno di questo nome, navigazione a vista, sperando che il mare non si increspi e che lo stellone ci accompagni.
E invece fra il post sisma, la crisi, la pandemia, il caro energia e il mondo che tutto intorno cambiava, senza che ad Avezzano nessuno se ne accorgesse, la città sta facendo la fine della Costa Concordia.
La navigazione a vista non ha funzionato, lo “stellone” si è spento, inevitabile l’impatto con rocce e fondali bassi. Ora Avezzano è accasciata su un fianco, inabissandosi lentamente, in attesa che qualcuno gridi il fatidico: “Schettino salga a bordo!”.