Il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise incontra le università del territorio, per una collaborazione che apra anche ad ambiti socio-economici
PESCASSEROLI – Tra gli obiettivi fondamentali della nuova presidenza del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, individuati dal prof Giovanni Cannata, c’è l’ascolto del mondo della scienza e la collaborazione con le diverse Università delle tre regioni su cui il Parco insiste territorialmente. In linea con le stesse finalità fissate anche dalla “Legge quadro sulle aree protette” e dalla “Legge istitutiva del Parco”.
Il primo incontro c’è stato il 7 gennaio scorso ed ha visto il presidente del Parco, Giovanni Cannata, incontrare i rettori (o delegati) delle Università dell’Abruzzo, del Lazio e del Molise: sedi universitarie del Molise, di Cassino, di Chieti-Pescara; mancava l’Università di Teramo, comunque aderente all’incontro.
“Il Presidente – è detto, tra l’altro, in un comunicato stampa dell’Ente Parco – ha proposto ai partecipanti all’incontro un rapporto di stretta collaborazione che vada oltre gli ambiti tradizionalmente esplorati nel Parco e che invece apra ad ambiti come quelli sociali ed economici, dei sistemi produttivi, dei beni culturali, di quelli “demo-etno-antropologici”, della pianificazione con particolare riferimento alla creazione di un modello di sviluppo sostenibile che faccia dell’area Parco un esempio pilota. Lo sviluppo di alcuni tematismi, in particolare, potrebbe consentire, in connessione con le attività produttive tradizionalmente sviluppatesi in area parco (zootecnia, artigianato, turismo, agricoltura), di ampliare sempre più l’offerta di attività sostenibili ma economicamente portanti per il futuro dello sviluppo dell’area Parco”.
Questa volontà del presidente Cannata non è passata “inosservata”, perché è stata valutata (dai più attenti osservatori) come un “vero punto di svolta nella gestione del territorio protetto”.
Oltre ai tradizionali filoni di ricerca sviluppati nell’area protetta, il Presidente del Pnalm ha chiesto ai presenti di proporre nuovi filoni di indagine collegati sia agli ambiti da lui indicati sia a quelli che sono gli indirizzi sviluppati nelle varie sedi Universitarie.
La proposta ha trovato favorevole accoglienza da parte di tutti i presenti che hanno esposto durante il colloquio i vari indirizzi presenti nei loro atenei e suggerito preliminarmente alcuni campi di lavoro congiunto che potrebbero essere sviluppati nell’ambito di una intesa tra il Parco e i vari plessi universitari. Tutto questo troverà concretezza nella stipula di accordi specifici tra il Parco e le Università che possano facilitare anche attività quali sviluppo di tesi di laurea, tirocini, stage e concorrere alle attività cosiddette di terza missione delle Università.
Questa rinnovata sinergia “Parco- mondo universitario” andrà, inoltre, ad arricchire il contesto nel quale si svilupperà l’ampio programma di eventi che il Parco sta costruendo nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della sua nascita in collaborazione con il gemello Parco del Gran Paradiso.
Cento anni di Parco intesi quindi anche come cento anni di attività scientifiche ed il riconoscimento del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise come laboratorio dello sviluppo sostenibile.