Avezzano. Stalking a danno di un’amica. Prescrizione e assoluzione per l’ex comandante dei Cc di Ovindoli
AVEZZANO – Prescrizione per il reato di stalking e assoluzione per quello di peculato d’uso, è la sentenza del Tribunale collegiale di Avezzano nei confronti dell’ex comandante dei Carabinieri della Stazione di Ovindoli, maresciallo Giovanni Nardella.
La vicenda risale al 2010 e ad una presunta relazione fra il carabiniere e una sua conoscente con cui intratteneva rapporti confidenziali. Dopo la denuncia della donna, quindi, a seguito degli accertamenti, la Procura di Avezzano contestò al militare dell’Arma alcune telefonate considerate di disturbo, l’insistente sosta presso l’abitazione della presunta vittima, il continuo raggiungimento del negozio della donna ed una ipotesi di pedinamento sul luogo di lavoro, circostanze che, però, non hanno trovato pieno riscontro processuale, visto che le telefonate effettuate tra le parti erano sostanzialmente reciproche e che gli altri episodi sono rimasti non pienamente provati. Ad ogni buon conto la prescrizione ha “lavato” ed eliminato ogni forma di accertamento e di presunta responsabilità, visto il lasso di tempo trascorso.
Discorso diverso, invece, deve farsi per l’accusa di peculato e ciò in considerazione di circa 1000 telefonate effettuate dall’appartenente dell’Arma col telefono di servizio a sua disposizione. Il Tribunale di Avezzano ha dovuto riconoscere che il danno patrimoniale arrecato all’ente di appartenenza non è stato un danno patrimoniale apprezzabile, ed aderendo alla richiesta del Pm di udienza, Lara Seccacini, ed al difensore dell’uomo, avvocato Roberto Verdecchia, nonché all’attuale indirizzo delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, ha inquadrato l’indebito uso del telefono in un peculato d’uso, riconoscendo la non responsabilità dell’imputato, perché il fatto non sussiste.