Telecamere ovunque e abuso: ennesimo spettacolo degradante che l’Abruzzo regala in Tv

MONTESABINESE – Anche oggi, ennesima figuraccia dell’Abruzzo in Tv. Questa volta però, si è corsi subito ai ripari. Ma la domanda è: dovevano per forza arrivare le telecamere per porre rimedio?

Il nuovo servizio su di un abuso (perché di questo si tratta) avviene a Montesabinese, frazione di 30 abitanti del comune di Carsoli. A portare alla luce il problema, Luigi Pelazza con la troupe de “Le Iene”, che raccontano le vicende di una piccola realtà di montagna diventata l’ambientazione del libro “1984” di George Orwell.

Il “Grande Fratello” che tutto osserva ed a cui nulla sfugge è un poliziotto che, risiedendo nella zona, ha pensato bene di garantire la sicurezza dei suoi 29 concittadini installando una rete di telecamere per tutto il paese.
Detto così sembrerebbe anche una cosa positiva; ma, il problema è che questo armamentario di telecamere è installato violando qualsiasi normativa sulla privacy, cosa della quale si lamentano anche i concittadini ai microfoni del programma di Mediaset.

Dunque riprese di suolo pubblico, proprietà privata, persone e mezzi, senza discriminazione. Il tutto giustificato con la scusa di garantire la sicurezza ed il rispetto del codice stradale. Infatti, grazie a questo sistema di controspionaggio, il poliziotto è riuscito a comminare 50 multe in 5 anni con una popolazione di 30 abitanti, finanche a multare un cavallo per 3 volte per intralcio al traffico. Ma la parte più bella arriva proprio vedendo casa del poliziotto (che NON essendo una caserma non dovrebbe avere il controllo delle telecamere) dove campeggiano le macchine occupando parti di piazza abusivamente.

Rilevate queste “storture”, Pelazza cerca di attivarsi con le forze dell’ordine, ma si espande nell’aria un leggero velo di omertà. Difatti, il comandante della Polizia dice di non poter intervenire senza autorizzazione del comando, mentre Polizia Locale e Carabinieri denunciano di non avere pattuglie a disposizione. Solo l’intervento della sindaca Velia Nazzaro sembra smuovere la situazione. Infatti la sindaca (accompagnata da una pattuglia della Polizia Locale) è l’unica che si presta a visionare la situazione, riscontrando le telecamere messe in maniera illegittima, le riprese illegittime e le macchine in sosta vietata del poliziotto. Ma anche in questo caso, con sindaca presente (leggermente allibita), occorrono diversi minuti per far multare e rimuovere le macchine del poliziotto-trasgressore.

Sindaca Velia Nazzaro

Ora, questo è un racconto di un piccolo paesino, che riscontra tratti persino comici a volerlo prendere alla leggera. Ma, oltre le risate, ci si potrebbe anche porre una domanda: nel 2019, davvero può essere consentito ad una persona sola di arrogarsi certi diritti su di un intero paesino? E soprattutto, come mai i suoi colleghi devono far insistere il/la sindaco/a in persona per perseguire qualcuno che sta offendendo la divisa? Questo squadrismo, dai piccoli ai grandi episodi, riuscirà mai ad essere rimosso come le macchine di questo poliziotto? Nell’attesa di ciò, l’Abruzzo ringrazia (ironicamente) queste persone per la discreta figura trasmessa in diretta nazionale.

Link al servizio: https://www.iene.mediaset.it/video/grande-fratello-paese-spiato-poliziotto_563909.shtml

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