Grande successo per “Cantata dei giorni infami”: Gabriele Ciaccia, entusiasta, ci parla anche dei suoi progetti futuri

Gabriele Ciaccia ne“Il segreto”, monologo ispirato al “Segreto di Luca” di Silone

AVEZZANO – Un vero successo di pubblico, la rappresentazione del lavoro teatrale CANTATA DEI GIORNI INFAMI – Storie dalla Terra dei fuochi che è andato in scena alcuni giorni fa presso il Teatro dei Marsi di Avezzano per celebrare la giornata della legalità.

Lo spettacolo era riservato agli studenti delle scuole medie e delle superiori, circa 400, che hanno riempito la platea del teatro accompagnati dai loro insegnanti e hanno offerto, con il loro comportamento – interessato al tema e rapito dall’interpretazione degli splendidi attori – loro stessi uno spettacolo assolutamente irreprensibile e coerente con il contesto teatrale che affrontava, ricordiamolo, la storia della Terra dei fuochi e, con essa tutte le implicanze delle condizioni di salute di coloro che la abitano.

Il Direttore artistico del Teatro dei Colori, Gabriele Ciaccia, ha fortemente voluto – con la Rassegna Passi sulla scena, specificamente dedicata alla scuole – la presenza della Compagnia Teatro Bertold Brecht.

Maurizio Stammati regista e attore con Alessandro Izzi, Marco Mastrantuono, Antonio Palmerio e le meravigliose musiche di Michele Piccioni, hanno affrontato un tema forte, ma che ha da subito catturato l’attenzione dei ragazzi i quali, in religioso silenzio, hanno centrato occhi e orecchie sulla narrazione.

Il regista e attore Gabriele Ciaccia, raggiunto telefonicamente, non ha potuto contenere l’entusiasmo per il risultato raggiunto:

«Il silenzio degli spettatori non deve spaventare l’attore – ha affermato – è il segno tangibile del suo rapimento scenico e dell’empatia verso la tensione teatrale.

Le fascinose e quasi selvagge musiche di Michele Piccioni, che utilizza strumenti popolari e antichi, hanno generato un’atmosfera ‘antropologica’ con suoni e ritmi tipici della terra del Sud che hanno ammantato la recitazione di frenesia e quasi invasamento».

Qualora ce ne fosse bisogno, questa risposta è la dimostrazione che il teatro può e deve affrontare – soprattutto oggi – argomenti che “scottano” che chiamano in causa i cittadini e le istituzioni ai diversi livelli.

«Il teatro deve mostrare il conflitto con la realtà e, con esso, tutto il suo coraggio – ha proseguito Ciaccia – diventando teatro di impegno, teatro sociale che mette il dito nelle piaghe sociali e ne denuncia brutture e storture.

Accanto alla dimensione artistica del teatro deve coesisterne un’altra: quella critica che invita gli spettatori ad interrogarsi, leggendo la finzione scenica, sulla realtà che vive quotidianamente».

La Rassegna Passi sulla Scena, che dopo il fermo dell’emergenza sanitaria è ripresa alla grande, intende continuare a portare avanti questa dimensione teatrale e sta già predisponendo una programmazione in cui saranno presenti future proposte sulle grandi letterature; lo scopo è quello di far viaggiare su binari paralleli “il curricolo delle scuole e la contemporaneità”, un occhio al passato e uno al presente a cui ricondurre, attualizzandoli, famosi, importanti e densi accadimenti e opere del passato.

«Quest’anno non siamo riusciti – ha affermato Ciaccia – ma il prossimo anno, oltre la Giornata della Memoria avremo anche una Giornata della Legalità, operando così, anche per questo evento, una istituzionalizzazione che rappresenti un momento in cui non solo si ricorda ma criticamente ci si interroghi sui fenomeni connessi alle illegalità.

Per questi motivi, il teatro non deve avere solo spettatori adulti; il teatro deve essere in primis della città e delle compagnie e dei ragazzi e di tutti».

Il dibattito che è seguito allo spettacolo ha visto, ancora una volta, i ragazzi curiosi e desiderosi di conoscere e sapere, ansiosi di rivolgere domande per ottenere risposte e il successo di cui si è parlato all’inizio dell’articolo, è stato coronato dall’intervento dell’ing. Mario Verini, responsabile della Formazione – Addestramento DCS dei Vigili del Fuoco  che ha ringraziato gli attori e tutta la compagnia per l’importanza che riveste anche per loro la tematica affrontata, ha spiegato ai ragazzi le condizioni nelle quali spesso si trovano ad intervenire in aree contaminate e inevitabilmente il discorso è caduto su Bussi e la discarica dei veleni;

a dimostrazione del fatto che poi, l’inferno non è mai troppo lontano.

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