Apre domani al pubblico la casa di Collelongo dell’artista Luciano Ventrone, “Il Caravaggio del XX Secolo”
COLLELONGO – Per iniziativa della Fondazione Luciano Ventrone e Miranda Gibilisco ETS sarà possibile visitare per la prima volta la straordinaria Casa-Studio di Collelongo di Luciano Ventrone.
In questa casa l’artista ha vissuto e lavorato dal 1994 fino al giorno della sua morte, avvenuta il 16 aprile dello scorso anno.
Sarà l’occasione esclusiva per conoscere, tra capolavori inediti, l’enorme lascito dell’artista scoperto da Federico Zeri che lo definì “il Caravaggio del XX secolo” per le sue nature morte “sapientemente violente”.
Un progetto che si propone collaborazioni internazionali e tra istituzioni per contribuire al rilancio del territorio abruzzese con la cultura, offrendo un nuovo spazio di ricerca, divulgazione, didattica sulla pittura contemporanea.
In programma visite gratuite con mediazione culturale su prenotazione, attività didattiche, residenze progettate e realizzate con le istituzioni del territorio.
La Casa-Museo di Luciano Ventrone sarà aperta al pubblico su appuntamento con biglietto di ingresso ridotto per gli abitanti di L’Aquila e dell’Abruzzo.
Si potranno ammirare, dalle 16 alle 20, insieme ad alcune opere inedite, le stanze dove l’artista lavorava, ora allestite per accogliere i visitatori.
Luciano Ventrone ha esposto nei più importanti musei e gallerie internazionali, da Roma a Milano, da Londra a Singapore, da New York a Mosca e San Pietroburgo.
Unica l’abilità dell’artista nel trattare i colori e la pittura.
Nella sua tecnica la fotografia è un punto di partenza, un punto dal quale parte l’astrazione del soggetto che si priva del suo essere materia per essere vissuto solo attraverso la luce.
Nelle sue opere l’artista crea mondi suggestivi carichi di vissuti e di emozione.
La scelta dei soggetti lo lega ai grandi pittori del passato, tuttavia è la sua attenzione per l’applicazione della pittura, il suo trattamento del colore e della luce che lo pongono tra i contemporanei.
Lo storico dell’arte Federico Zeri si interessò a lui, suggerendogli di affrontare il tema delle nature morte.
È qui che ha inizio la lunga ricerca sui vari aspetti della natura, catturando particolari sempre più dettagliati e quasi invisibili.
È questa sua ricerca “dell’invisibile” che ha destato l’attenzione di tutti i più importanti critici contemporanei, da Zeri, a Soavi, Tassi, Bonito Oliva, Sgarbi, Di Capua, Trombadori, Zavoli, Lucie-Smith, Crespi, Buscaroli.