La Cgil regionale illustra lo stato di salute della… Sanità in Abruzzo. Con l’estate si temono reparti chiusi, turni di lavoro duri e disagi per i cittadini
PESCARA – Fare il punto della situazione per capire esattamente, carte alla mano, lo stato in cui versa la sanità abruzzese. Codice Verde, Codice Giallo o Codice Rosso? Il terzo è fortemente sospettato.
Ad organizzare l’iniziativa, una conferenza stampa aperta che si terrà a Pescara il 6 luglio prossimo, nella propria sede regionale è La Cgil Abruzzo e Molise insieme alla Fp-Cgil Abruzzo e Molise.
«La Conferenza stampa tratterà lo stato dell’arte della sanità abruzzese strangolata dalle carenze di personale che, in assenza di dati certi circa i Piani del Fabbisogno ed in concomitanza con le ferie estive, determina ad esempio l’accorpamento di reparti.
L’acuirsi, se possibile, della situazione di emergenza nei presidi con annunciate chiusure di Unità Operative, a cui si fa fronte con spostamento e turni aggiuntivi del personale, determina il peggioramento delle condizioni di lavoro ma anche dei servizi offerti alla cittadinanza e mentre apprendiamo, ma non dai diretti interlocutori, di investimenti di cui nulla sappiamo e bocciature al tavolo nazionale di monitoraggio, non diminuisce la mobilità passiva extra regionale.
“La Regione omette di risponderci, sceglie di non sottoscrivere accordi con i sindacati per superare il precariato”
Dopo due anni che chiediamo con quali dotazioni organiche si programmano le future reti ospedaliere e territoriale, la Regione Abruzzo, che annuncia a più riprese di massicci investimenti in risorse di personale e tecnologie, ma omette però di risponderci, sceglie di non sottoscrivere nessun accordo quadro con le organizzazioni sindacali su tutte le possibili forme di superamento del precariato previste nella Legge di Bilancio e, al contempo, ne modifica i principi generali prevedendo nella nostra regione deroghe che rischiano, oltre che generare paradossali effetti per lavoratrici e lavoratori precari della sanità residenti in Abruzzo, il prodursi di numerosi ricorsi ed il conseguente rallentamento delle attività di reclutamento».
Una iniziativa da seguire con attenzione perché, ne siam certi, se ne sentiranno davvero delle belle. Soprattutto per la sanità come attualmente è gestita nelle aree interne d’Abruzzo.