Un Cioccolatino Storico. “Il viaggio di Edward”. Seconda tappa, la descrizione di Villa Badessa (PE)

VILLA BADESSA- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al primo appuntamento settimanale con i racconti del Cioccolatino Storico. Continuiamo il nostro viaggio, alla scoperta degli Abruzzi, in compagnia del buon Edward Lear: oggi faremo tappa nell’attuale provincia di Pescara nella frazione di Villa Badessa (comune di Rosciano). Un paese assai interessante sia dal punto di vista culturale che linguistico, difatti qui troviamo una solida cultura arbëreshë ovvero una minoranza etno-linguistica greco albanese che si è stanziata in Italia meridionale e insulare tra il XV ed il XVII secolo. Ma ora vediamo cosa ci racconta Lear.

Edward Lear, Abbadessa 1846

“Abbadessa è una delle antiche colonie greche fondate nell’Italia meridionale, con un lungo viaggio di circa trentacinque miglia. Un resoconto sui vari insediamenti di colonie greche nel regno di Napoli, tratto dal Dizionario Giustiniani (Giust. Vol. X, p. 191) può interessare. La prima immigrazione di Albanesi ebbe luogo verso il 1540, sotto Alfonso di Aragona, che aveva aiutato Giorgio Castrioto quando fu assediato dai Turchi; molte famiglie cercarono rifugio e si stabilirono nel Regno di Napoli in quel tempo.

Danna Albanese di Villa Badessa

La seconda avvenne sotto il re successivo, Ferdinando, quando, in ricompensa dell’aiuto dato dal re da Scandenberg, gli concesse vari paesi; numerose famiglie albanesi abbandonarono i loro lidi e si stabilirono in Castelluccio di Sauri (in Capitanata), in Campo Marino, ecc.

La chiesa di Villa Badessa con la statua di Giorgio Castriota (Scandenberg)

La terza ebbe luogo nel 1497, dopo la morte di Scandenberg, quando suo figlio Giovanni Castrioto, accompagnato da molti albanesi, fuggirono in Italia lontani dall’oppressione dei Turchi. La quarta colonia passò dalla Grecia nel 154, durante il regno dell’imperatore Carlo V, da Coronea, città della Morea, assalita dai Turchi, ma liberata da Andrea Doria, che diede ai fuggitivi la sua protezione fino in Italia, dove fondarono paesi in varie parti della Capitanata, Basilicata e Diocesi di Benevento, ecc.

Villa Badessa, costumi tradizionali

La quinta immigrazione ci fu nel 1647 sotto Filippo IV, da Maina; molti degli immigrati si fissarono a Basile, in Basilicata. Nel 1744 ci fu un settimo arrivo, durante il Regno di Carlo di Borbone: Abbadessa, possedimento del re, nella provincia dell’Abruzzo Ulteriore Primo, fu concessa come dimora agli immigrati. Questa gente è conosciuta con vari nomi, come Albanesi, Greci, Coronei, Epiroti o Schiavoni”.

Un Abbraccio Storico

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