Chirurgia mini invasiva, a Chieti il robot di ultima generazione “Da Vinci Xi”

Foto Ansa

CHIETI – Si chiama “Da Vinci Xi” il robot di quarta generazione di uno dei primi sistemi per la chirurgia mini invasiva robot-assistita entrato in funzione al Policlinico di Chieti.

Caratteristiche e impieghi sono stati illustrati questa mattina da Luigi Schips, direttore della Clinica Urologica e Professore ordinario di Urologia all’Università “D’Annunzio”, alla presenza del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dell’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, del direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Thomas Schael e del presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl, nonché sindaco di Chieti, Diego Ferrara.

Il robot, ha spiegato Schips, è una macchina di ulteriore generazione rispetto al ‘Da Vinci’ di cui l’ospedale si era dotato nel 2012; ha la consolle del chirurgo, il carrello paziente e una colonna con tutti i comandi.

“È un’evoluzione estrema della chirurgia laparoscopica che ci permette di essere ancor meno invasivi e molto più precisi – ha detto Schips – È un robot multidisciplinare: anche se l’80 per cento degli interventi sono fatti dagli urologi, può essere utilizzato dal chirurgo toracico, dal chirurgo generale, dalla ginecologia e dall’otorinolaringoiatra.

In particolare, c’è la doppia consolle perché siamo ‘teaching hospital’: i giovani chirurghi possono formarsi direttamente insieme al chirurgo esperto.

C’è una consolle che comanda, si fa uno switch e si ‘passa la palla’ a un chirurgo meno esperto sotto il controllo diretto del più esperto”.

“Abbiamo preso una macchina di ultima generazione per l’intervento urologico mini invasivo robotico – ha detto Schael -.

Siamo un policlinico, qui si formano i futuri medici e la chirurgia interventistica del futuro è mini invasiva, per cui non possiamo formare medici con procedure classiche di chirurgia.

Questo vale per tante discipline, e una delle discipline forti di questo policlinico è l’urologia.

Questa è la strategia dell’Azienda, condivisa con Università e Regione; anche il piano di riordino punta su questo tipo di chirurgia, nuove sale operatorie con dentro molta tecnologia e la formazione dei futuri chirurghi”.

(Fonte Ansa)

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