Un Cioccolatino Storico. “Il viaggio di Edward”. Ottava tappa, la descrizione di Magliano de’ Marsi
MAGLIANO DE’ MARSI- Buongiorno carissimi lettori ma soprattutto benvenuti al terzo ed ultimo appuntamento settimanale con i racconti del Cioccolatino Storico. Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta del Abruzzo ottocentesco in compagnia dell’artista e scrittore inglese Edward Lear: oggi faremo tappa a Magliano de’ Marsi. Lear da una descrizione molto positiva del paese, sicuramente aveva sentito già le descrizioni (oggi le chiameremo le recensioni) di altri viaggiatori che l’avevano descritta come la “piccola Parigi marsicana”.
Senza perderci in ulteriori chiacchiere vi riportiamo integralmente la descrizione di Magliano scritta da Lear, buona lettura:
“Al mattino presto di buon’ora siamo arrivati a Magliano, un paesino pulito e fiorente di millecinquecento abitanti, situato su di un’altura isolata sotto il maestoso monte Velino e dal quale si gode una veduta ampia sui Campi Palentini. A Magliano le strade sono pulite, le case in buon ordine e stato; la piazza poi, un lato della quale è formata dal palazzo Masciarelli, è un esemplare perfetto di tranquillità proprietà feudale.
Credo che non si trovino prove autentiche sull’esistenza di Magliano prima del 1350, anche se alcuni sostengono che essa si trovi sul sito di una città antica, Mallianum; probabilmente ha avuto origine, come Massa, Cappelle e altri paesi vicini, dalle popolazioni disperse di Alba: le sue mura e fortificazioni si devono al cardinale Colonna, durante le guerre della sua famiglia contro gli Orsini.
Qui abita Don Tita Masciarelli, uno dei più ricchi uomini della zona, che ha possedimenti terrieri nella Marsica: le fertili tenute di Paterno sulle rive del lago di Fucino, le terre attorno a Magliano e la valle presso Sant’Anatolia. Sono rimasto tre giorni a Magliano, ho disegnato la piazza, la veduta dei Campi Palentini verso le montagne del Liri, un panorama bello e memorabile per la battaglia combattuta presso Alba tra Carlo I d’Angiò e Corradino”.
Un Abbraccio Storico