Rientra in Italia nonostante l’espulsione per cinque anni. Albanese arrestato dalla Guardia di Finanza. Sarà di nuovo rimpatriato

RIETI – I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rieti, all’alba del 16 agosto soccorso, hanno sottoposto a controllo un’autovettura condotta da un trentenne albanese lungo la statale “ternana”.

Il conducente, su richiesta dei militari, esibiva il passaporto e la patente di guida rilasciati dalle autorità Albanesi, riportanti la medesima data di rilascio.

L’inconsueta coincidenza temporale insospettiva i finanzieri che, condotta la persona in caserma al fine di appurare la corretta identificazione e veridicità dei documenti, effettuavano maggiori e più approfonditi controlli, anche tramite il sistema di rilevazione delle impronte digitali.

Le indagini permettevano di accertare che l’uomo aveva altre generalità, ottenute attraverso la modifica, in patria, del cognome.

Accertata la verità, l’albanese è risultato gravato, oltre che da precedenti penali, anche da un’espulsione, emessa nel 2021 dalla Prefettura di Perugia e regolarmente eseguita attraverso l’accompagnamento alla frontiera.

Accertata la sua identità, e il rientro in Italia prima del decorso del termine stabilito (5 anni), senza la prescritta autorizzazione del Ministro dell’Interno, lo straniero è stato tratto in arresto per reingresso irregolare nel territorio nazionale.

A seguito del rito direttissimo celebrato il 17 agosto presso il Tribunale di Rieti, è stato convalidato
l’arresto e disposta una nuova espulsione, immediatamente decretata dal Prefetto di Rieti.

Pertanto, l’uomo è stato accompagnato dai Finanzieri, in coordinamento con la Questura di Rieti, a seguito della notifica del provvedimento, presso il CPR (Centro per il Rimpatrio) di Bari per un nuovo rimpatrio coatto in Albania.

L’operazione si inserisce nel più ampio dispositivo attuato dalle Fiamme Gialle, con le pattuglie operanti nel servizio 117, a tutela degli interessi economici, finanziari e di sicurezza del Paese.

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