A Teramo sequestrati 3 mila giocattoli ed accessori con marcatura “CE” contraffatta
Teramo – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale dalla Guardia di Finanza di Teramo hanno sequestrato, complessivamente, 3.746.636 giocattoli ed accessori con marcatura “CE” contraffatta, ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute degli acquirenti.
È questo il bilancio di una mirata attività investigativa condotta dai militari della Tenenza di Roseto degli Abruzzi che, all’esito di un controllo eseguito nei confronti di un esercizio commerciale gestito da un imprenditore cinese, hanno riscontrato la messa in vendita di giocattoli ed accessori con marcatura “CE” contraffatta rispetto a quanto disposto dal regolamento CE n. 765/2008, tale da indurre il consumatore in errore circa l’origine, la provenienza e la qualità del prodotto.
Successivamente, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Teramo, le attività di polizia giudiziaria sono proseguite anche fuori dalla Regione Abruzzo con il fine di ricostruire “a monte” ed “a valle” la filiera di importazione e distribuzione ed individuare così ulteriori acquirenti di tali prodotti non a norma.
I controlli, estesi all’importatore e al distributore hanno condotto i finanzieri rosetani in provincia di Napoli, dove nei comuni di Mugnano e Casandrino sono stati eseguiti appositi decreti di perquisizione presso due depositi, dove sono state rinvenute e sottoposte a sequestro penale i prodotti irregolari, pronti per la commercializzazione.
Due, i responsabili segnalati all’Autorità Giudiziaria per violazione all’art. 474 C.P. (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi).
L’operazione rientra nel quadro di un più ampio piano di intensificazione dei controlli utili a contrastare efficacemente il fenomeno della contraffazione, inteso come un moltiplicatore di illegalità in quanto alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio, della criminalità organizzata.
L’azione quotidiana posta in essere dalla Guardia di Finanza è intesa a salvaguardare il tessuto produttivo italiano che, alla luce del particolare momento emergenziale, è divenuto più vulnerabile alle fenomenologie illecite e agli interessi criminali