Abruzzo a rischio infiltrazione criminalità organizzata. Libera: «Preoccupano i “segnali-spia” dal settore agricolo»
PESCARA – Pericolo infiltrazione “criminalità organizzata” in Abruzzo, soprattutto nel settore agricolo.
L’allarme viene da “Libera”, l’associazione che conduce una battaglia contro le organizzazioni criminali, e che classifica l’Abruzzo agli ultimi posti avendo registrato una crescita di interdittive antimafia a imprese agricole e segnali di infiltrazione.
Libera ricorda come di recente quattro interdittive antimafia siano state adottate nei confronti di aziende e società agricole da parte delle Prefetture di L’Aquila e Pescara, per il rischio di condizionamento dovuto alle loro contiguità con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata.
Cresciute a dismisure le interdittive delle Prefetture ad imprese per mafia nel periodo pandemico
Il provvedimento della Prefettura di L’Aquila nei confronti di tre aziende agricole si inquadra nelle concessioni di terreni agricoli e zootecnici demaniali da parte degli Enti Locali e in quello delle erogazioni pubbliche per l’agricoltura.
Le aziende sono coinvolte nelle inchieste sulla “mafia dei pascoli” finalizzata alla truffa di fondi europei, problematica individuata già nel 2018 da un gruppo di ricerca scientifica dell’Università dell’Aquila, e presentata da Libera nello stesso anno.
Secondo l’osservatorio di Libera, quindi, L’Abruzzo è in zona arancione per quanto riguarda l’aumento di quei “reati spia” che riflettono in sé il pericolo di infiltrazione mafiosa, come documentato dal recente rapporto nazionale di Libera e La Via Libera “La tempesta perfetta 2022: la variante criminalità”.
Le imprese coinvolte nell’aquilano figurano anche nell’inchiesta sulla “Mafia dei Pascoli” e relativa truffa ai danni della Ue
Il dossier sintetizza i dati più importanti relativi ad alcuni reati spia (interdittive, segnalazioni sospette dell’Uif, reati di usura, estorsione e riciclaggio denaro, delitti informatici e truffe e frodi informatiche) negli ultimi due anni di emergenza Covid.
Dati che dimostrerebbero come le infiltrazioni mafiose e corruttive hanno trovato, in questa situazione, un fecondo terreno di facilitazione.
Si legge nel rapporto: “Ricorrono sempre più frequentemente ai reati di natura tributaria non solo per evadere il fisco, ma anche per dare un’apparenza di legalità a flussi finanziari riconducibili alle estorsioni e ai traffici illeciti, come il narcotraffico e il contrabbando, nonché ad altri reati quali il riciclaggio, la corruzione, l’indebita percezione di finanziamenti nazionali ed europei”.
Il rapporto di Libera e dell’Università dell’Aquila pone l’Abruzzo in “Zona Arancione” per rischio infiltrazione mafiosa
Nell’ultimo biennio in Abruzzo il numero delle interdittive antimafia emesse dalle prefetture nei confronti di aziende controllate o condizionate dalle organizzazioni criminali è aumentato del 71% (14 interdittive nel 2018/2019, 24 nel 2020/2021) collocandosi al nono posto tra le regioni italiane, a fronte di una media nazionale del + 33%.
«In questo oscuro scenario – commenta Libera – la lotta alle mafie e alla corruzione sembra scomparsa dall’agenda politica del Paese.
Proprio nell’anno in cui ricorre il trentennale di “mani pulite” e delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, sembra che questi fenomeni criminali si siano radicati in un distorto “senso comune”.
«In questo oscuro scenario – commenta Libera – la lotta alle mafie e alla corruzione sembra scomparsa dall’agenda politica del Paese»
Quasi si trattasse di una “patologia nazionale” ormai cronicizzata, in un processo di normalizzazione per cui meglio fingere che il problema non esista o sia meno grave di quel che sembra coesistere, e se possibile fare affari, con le mafie e grazie alla corruzione sembra diventata la strategia vincente di molti “colletti bianchi”.
Eppure negli ultimi due anni – prosegue Libera – per afferrare i profitti da virus è nato un nuovo mercato criminale, in grado di propagarsi con la stessa rapidità del Covid-19.
La variante “criminalità” sta offrendo un’incredibile occasione di guadagno.
«Coesistere, e se possibile fare affari, con le mafie e grazie alla corruzione sembra diventata la strategia vincente di molti “colletti bianchi”»
Una variante subdola che attacca le compagini societarie in difficoltà esattamente come fa un virus: si innesta nel corpo sano attraverso dei prestanome, lo usa fin che serve, poi lo distrugge.
Le nuove mafie sono ‘imprenditoriali’, flessibili, capaci di costituirsi in network per diffondere il più possibile il loro raggio di azione. Sono mafie che sparano meno, non per sopraggiunti scrupoli morali, ma perché, semplicemente, non gli conviene.
Col denaro e con la corruzione, soprattutto nelle circostanze straordinarie che provocano danni per la collettività, ottengono quello che prima ottenevano con la violenza diretta e con le armi.
Contro questa tendenza momento importante la manifestazione che si terrà a Pescara il prossimo 21 marzo
Una variante “criminalità” che non è solo mafiosa, con operatori economici che vanno a cercare i servizi della mafia per stare sul mercato e faccendieri e corrotti che fanno da ponte con le organizzazioni criminali».
La rete di Libera Abruzzo sottolinea la necessità di avere la massima attenzione da parte di tutti i cittadini, realtà sociali ed educative ed enti locali e si impegna a promuovere ancora di più in ogni sede la cultura della giustizia e della legalità costituzionale.
Momento importante di questo percorso è quello del 21 marzo in occasione della XXVII Giornata Nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si terrà a Pescara, quale piazza principale per l’Abruzzo, e in contemporanea in tutta Italia.