Abruzzo è ancora allarme pandemia. Corvetti: ”Momento preoccupante ma Protezione civile è pronta ad aiutare”
Salgono i contagi da Covid-19 in Abruzzo e sale anche la preoccupazione dei cittadini che su tutto il territorio regionale si trovano ancora una volta a dover far fronte una nuova fase allarmante dell’emergenza sanitaria che da quasi due anni sta condizionando l’Italia ed il mondo intero.
Una delle certezze assolute in termini di assistenza, supporto e aiuto fattivo fin dal primo caso di virus che ha colpito l’area abruzzese è venuto dalla Protezione civile, che ha nel Comune di Pettorano sul Gizio una delle sue certezze piu’ granitiche in termini di operatività e supporto alla cittadinanza.
Enzo Corvetti è membro ‘anziano’ di tale gruppo, con esperienza ventennale e conoscenza maturata sul campo in situazioni che lo hanno visto protagonista, suo malgrado, nei terremoti dell’Aquila e di Amatrice, tanto fare due esempi o nell’incendio della Maiella.
“Il momento pandemico porta ad essere nuovamente preoccupati, dobbiamo continuare a usare tutte quante le misure di attenzione che ci sono state date come indicazioni per limitare il contagio, quindi l’uso delle mascherine, il distanziamento ed il lavaggio delle mani” sottolinea da subito Corvetti.
Continua lo stesso: “Poi ovviamente c’è il vaccino che è fondamentale per un aiuto costante volto ad abbassare i numeri preoccupanti dei ricoveri negli ospedali. Tutte le Protezioni civili sono a disposizione del cittadino, come ad esempio quella di Pettorano sul Gizio, dove opero. Una Protezione civile la nostra che è sempre stata attiva sia per aiuto alle persone positive, che in termini di informazione per quelle non contagiate. Noi ci inseriamo in un circuito che è costituto dalle Asl, dalla Croce Rossa e da tutti gli enti che hanno un ruolo fattivo nella fase emergenziale”.
Una Protezione civile quella di Pettorano sul Gizio che si è prestata fin dalla prima fase della pandemia a rendersi operativa, con la distribuzione delle mascherine in ogni abitazione, con la consegna dei farmaci o della spesa per gli anziani, con dall’altra parte un’eccellente risposta in termini di feedback della cittadinanza che aveva necessità.
“C’è stato un avvicinamento durante il Covid fra noi e la popolazione che vive sul nostro territorio, con una integrazione che si è toccata con mano” aggiunge Corvetti.
“Durante la pandemia in zona rossa non si poteva uscire dalle case, noi invece che potevamo farlo siamo stati a disposizione, entrando nelle abitazioni di chi aveva necessità ed aiutando in tutto e per tutto su una ampia scala di azioni”. Enzo Corvetti come detto è uomo di esperienza e quindi chi meglio di lui per parlare anche di questa fase della Protezione civile che entra in campo in tutte quelle situazioni di emergenza specifica, che vanno dai terremoti agli incendi, passando per le alluvioni o la ‘semplice’ tutela dei territori e dell’integrità fisica umana.
“Nel tempo la Protezione civile ha subito una evoluzione, ed abbiamo visto nell’emergenza della pandemia di quanto questa sia una realtà sempre più indispensabile. – ha sottolineato Corvetti – Bisogna a livello nazionale spingere maggiormente con l’erogazione di fondi adeguati e miglioramenti di strutture e mezzi affinché’ si possa crescere ed intervenire in caso di necessità sempre in maniera più pronta ed incisiva. Vorrei che fosse chiaro un concetto che per qualcuno è banale, ma in realtà niente affatto scontato: noi rendicontiamo economicamente tutto, rapportandoci con la Regione Abruzzo che conosce i servizi che facciamo, ed ogni nostro intervento. La Regione stessa ci dà dei compensi e noi con quelli andiamo ad ampliare la struttura di Protezione civile con mezzi, divise, radio e tutto l’occorrente per far fronte alle emergenze, come può essere ad esempio la pandemia, un incendio, un alluvione o un terremoto; il tutto con la formazione costante dei volontari, elemento fondamentale per noi per adeguarsi a come cambia la realtà sulla quale interveniamo. Da ricordare inoltre che noi non siamo solo ‘emergenza’ ma anche informazione e prevenzione”.
Enzo Corvetti tiene molto proprio a quest’ultimo punto, forse perché ‘segnato’ anche da quei giorni difficili ma allo stesso tempo speciali, di sua operatività subito dopo il terremoto de L’Aquila del 2009.
“E’ un esperienza quella che ha segnato un po’ tutti quanti i volontari di Protezione civile che ne hanno fatto parte sia nell’intervento nell’emergenza stessa, che nel post emergenza-racconta un filo di emozione Enzo Corvetti-. Quel che è avvenuto a L’Aquila non solo non va dimenticato, ma soprattutto ricordato, e ci spinge ad investire sempre di più sulla prevenzione che è fondamentale perché vi siano meno emergenze, creando i presupposti per una corretta informazione e per un monitoraggio adeguato dei posti in cui viviamo”.
Enzo Corvetti oggi nella Protezione civile di Pettorano sul Gizio è esperienza, intervento in prima persone nel suo ruolo di membro fattivo, ma anche ‘istruttore’, se è vero che ad esempio nei giorni scorsi ha tenuto una ‘lezione’ su cosa significhi essere un volontario di Protezione civile ai tanti nuovi iscritti che stanno ‘rimpinguando’ la squadra che ha in Luca Monaco il proprio coordinatore.
“Trasferire tutte le esperienze che si sono vissute è fondamentale per il ‘domani’ della Protezione civile perché comunque i ragazzi che stanno avendo adesso un primo approccio a questa realtà, saranno quello che sono stato io ‘ieri’ – ha concluso Enzo Corvetti-. Saranno dunque poi anche il futuro della Protezione civile. Ecco perché ci tengo a raccontare il mio vissuto come lascito nei loro confronti, in una continuità che si crea fra passato, presente e futuro, e che a mio avviso è indispensabile”.