Abruzzo: ecco alcune bellezze che bisogna assolutamente vedere, soprattutto in autunno
L’Abruzzo è una regione tutta da scoprire, in qualunque periodo dell’anno. A maggior ragione in autunno, quando la natura si colora di mille sfumature.
Questi sono i nostri consigli su alcune località da visitare assolutamente, se non le avete mai viste o di tornarci, (perché no?), se già ci siete stati.
Nel Parco Nazionale della Majella, il Bosco di Sant’Antonio (Pescocostanzo), adatto a tutti
Il Bosco di Sant’ Antonio è da sempre sinonimo di paesaggi fiabeschi. Considerato in età classica un lucus, cioè una foresta sacra dedicata a Giove, nel medioevo fu consacrato a S. Antonio.
Il bosco si estende per 550 ettari su una zona sottratta al taglio degli alberi per garantire luoghi di riparo al bestiame. Grazie a questo divieto gli alberi raggiungono dimensioni monumentali e forme a candelabro.
Oltre al Faggio, ci esemplari di Acero, Quercia, Pero selvatico, Tasso, Agrifoglio, Cerro e il raro Pero cordato e vi abitano specie animali pregiate come il Picchio dorsobianco, il Picchio dalmatino, la Balia dal collare, il Lupo, l’Orso e il Gatto selvatico. L’itinerario permette di godere questo ambiente unico, che si può anche raggiungere anche dall’eremo di Sant’Antonio, per poi rientrare nel bosco.
Non presenta difficoltà tecniche ed al suo interno ci sono area picnic e fontanelle.
Nel Parco Naturale Regionale Sirente Velino vi consigliamo Pagliare di Tione, mille metri di quota, ai piedi del Monte Sirente.
Le Pagliare, detti anche trulli d’Abruzzo, erano costruzioni di pietra a due piani in pietra utilizzate già dal 1400. Il piano superiore era occupato dai contadini, quello inferiore dagli animali, dove c’era la paglia. Da qui il nome di Pagliare. Questo villaggio contadino nasceva intorno ad un pozzo, ricavato da un inghiottitoio naturale che raccoglieva acqua piovana. Vi alloggiavano gli abitanti dei paesi sottostanti che, nei periodi caldi, lasciavano la valle del fiume Aterno per spostarsi a vivere sull’altipiano, ricco di pascoli e di terreni coltivabili (transumanza verticale).
Queste strutture sono state in parte ristrutturate per mantenere la loro morfologia originale e sono un punto di osservazione eccezionale di tutta la catena del Sirente con le splendide faggete e la sua fauna selvatica di caprioli, cerbiatti e lupi.
Nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, da non perdere Forca d’Acero.
La sua importanza è dovuta al fatto che rappresenta l’unico accesso stradale diretto alla zona del Parco Nazionale d’Abruzzo attraverso l’Appennino laziale dalla zona del frusinate e viceversa. Non è molto trafficata e non è a scorrimento veloce per cui la si può ammirare con tranquillità soprattutto in autunno quando ai due lati della strada i boschi si dipingono dei mille colori del rosso, giallo e arancione.
La passeggiata a piedi, adatta a tutti, inizia dal segnavia che delimita il territorio di Opi e quello di Pescasseroli e da qui si può camminare tra boschi di faggi e radure su un sentiero ad anello.
A breve distanza da Opi è una delle escursioni più belle da fare nel Parco Nazionale d’Abruzzo è la Val Fondillo da cui si diramano diversi sentieri, di montagna con diversi gradi di difficoltà, adatti anche a famiglie con bambini.
Il suo nome antico era Fontilli da “fonti”: lungo la valle, oltre alle cinque sorgenti principali, ve ne sono tantissime più piccole che insieme, con la loro acqua ottima da bere, alimentano il torrente Fondillo.
La valle, con altitudine compresa tra i 1084 e 1960 s.l.m., inizialmente stretta nei pressi della località Grotte Fondillo, si apre poi a ventaglio formando un vero e proprio anfiteatro fiancheggiato dai monti Amaro e Dubbio , collegati fra loro dalla grande Serra delle Gravare.
Naturalmente questi sono solo alcuni luoghi dell’Abruzzo da visitare, ma c’è molto, ma molto di più.
Non resta che provare.