Abruzzo nel “pallone”. La “nuova” Eccellenza è qualità e spettacolo.

L’Abruzzo vede stravolte le gerarchie del pallone ed è costretto a ridisegnare il profilo delle aspettative del prossimo campionato di Eccellenza, in termini di qualità e spettacolarità.
C’era una volta la serie C, terreno di battaglia di squadroni rimasti nella storia. Avezzano e L’Aquila dominavano l’entroterra, forti di piazze passionali e romantiche. Le altalene sportive non sono mai mancate, come pure i fallimenti societari, a sparare addosso alla fede dei tifosi, lasciando cicatrici mai rimarginate del tutto, che tornano a far male ad ogni brutto temporale.

Se il capoluogo d’Abruzzo è in piena risalita dopo la retrocessione dalla C2 del 2016 e il fallimento del post Battistini (arrivato alla finale play Off col Matelica di Luca Tiozzo), l’Avezzano dei lupi marsicani è in caduta libera dopo cinque stagioni di serie D, il cui punto più alto coincide col terzo posto del campionato 2017/18, sotto la direzione tecnica di Federico Giampaolo.

Poco velate e in buona parte giustificate le polemiche di patron Gianni Paris, a condanna della prima proposta Sibilia a nome della Lega Nazionale Dilettanti, e del successivo avallo del Consiglio Federale, con l’ultima parola di Gravina. La retrocessione in blocco delle ultime quattro piazzate in serie D al momento del lockdown del calcio ha fatto e farà parlare. Di certo ha sconvolto le dinamiche della prossima stagione, buttando nel calderone della domenica, squadre e piazze d’altra categoria. Lo stesso presidente, avvocato e romanziere avezzanese ha annunciato l’immediato ricorso al Collegio di Garanzia del CONI al fine di mantenere la categoria, per cui resta d’obbligo una flebile speranza di ripartire dalla serie D.

Gabriele Gravina (sx) e Gianni Paris (dx)

Il Lanciano di mister Giuseppe Di Pasquale, arreso a se stesso quando c’era da tener botta alla corsa del Castelnuovo e uscito troppo presto dalla corsa al titolo. Qualcosa non ha funzionato, e dagli errori fatti bisognerà ripartire per puntellare il progetto della prossima stagione. Solo pochi mesi fa la società aveva festeggiato l’inaugurazione del nuovo centro sportivo nel comune di Treglio, battezzato dalla prima gara ufficiale tra Giovanissimi Under 15 dei rossoneri e della Vigor Don Bosco.

Non ultimo il Chieti, che ha solo assaporato il gusto dolce della serie D, tornando in fretta, troppo in fretta, a calcare i campi d’Eccellenza. Dopo la risalita a firma di Alessandro Lucarelli, i segnali che qualcosa non andasse per il verso giusto erano emersi già durante la scorsa estate. La decisione di estromettere dal progetto l’allenatore avezzanese aveva fatto discutere. Dopo una prima parte di stagione a toni bassi, il mercato di riparazione aveva deciso in negativo le sorti del campionato. Seppur il penultimo piazzamento alla ventottesima giornata non fosse ancora chiarificatore della stagione nero verde, (dovendo ancora giocare altre 6 partite), non si può dire che l’annata chietina fosse degna delle aspettative della tifoseria. E non è un caso che l’uomo scelto per guidare la prossima avventura in purgatorio sia l’ultimo ad aver catturato l’affetto dei tifosi, Alessandro Lucarelli, già al lavoro per disegnare lo scacchiere che darà battaglia alle forti avversarie.

ECCELLENZA, QUATTRO REGINE SCESE DALL’OLIMPO


Sarà un campionato di Eccellenza straordinariamente intenso. Passerà alla storia del calcio abruzzese come l’annata delle quattro sorelle. Avezzano, Chieti, Lanciano e L’Aquila, derby spettacolari, asti antichi e recenti. Colori in contrasto che da un secolo si danno battaglia e, alla fine, sarà solo una ad avere la meglio. E faremmo un torto a qualunque altra società volesse sposare un progetto di crescita, se non considerassimo l’idea che, al di là delle quattro regine, potrebbero non mancare le sorprese. Il livello si alzerà e siamo certi che i primi segnali di sfida arriveranno dagli uffici estivi, tra telefonate e incontri discreti. Il mercato di luglio aprirà le danze e infilerà le cifre dei primi pronostici. Poi, Covid permettendo, si passerà al calcio giocato, ai derby di Lega Pro travestiti da Eccellenza, agli sfottò delle curve.

ECCELLENZA, RACCONTERA’ ANCHE ALTRO

Non dimentichiamo squadre simbolo dell’Eccellenza abruzzese, come Penne, Capistrello, Spoltore, Alba Adriatica. Società da anni protagoniste delle domeniche di calcio, che di certo non accetteranno di restare un passo indietro rispetto alle cugine blasonate. La nota negativa resta quella del Paterno, grossa delusa della scorsa stagione, retrocessa aritmeticamente già prima del blocco, giunta ai saluti dopo aver fatto il buono e il cattivo tempo nelle ultime stagioni, vedendosi sfumare la serie D sotto i baffi per due anni consecutivi e dopo aver investito risorse importanti nel tentativo di diventare la prima squadra della Marsica. Lascia negli addetti ai lavori un profondo senso di rispetto, dato dalla serietà della famiglia Di Gregorio, dal fair play che l’ha sempre contraddistinta, dalla cultura sportiva e dalle emozioni che ci ha regalato sul campo.

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