Accolta nella Chiesa di San Giovanni ad Avezzano l’icona “Maria Madre della speranza e delle Confraternite”

AVEZZANO – È stata accolta venerdì sera, nella Chiesa di San Giovanni in Avezzano, l’icona “Maria Madre della speranza e delle Confraternite”.

L’idea di una icona mariana è nata dalla Confederazione delle Confraternite in Italia nel marzo 2022, all’indomani dall’annuncio del Santo Padre del Giubileo del 2025.

L’icona rappresenta bene gli ideali di fratellanza che animano le confraternite, richiama l’importanza della preghiera ed è dedicata al culto mariano che accomuna la maggior parte delle confraternite. È ispirata al motto del Giubileo 2025, “Pellegrini di speranza”.

L’immagine mariana sta compiendo una peregrinatio in diverse regioni d’Italia e si concluderà in Piazza San Pietro a Roma, nel maggio 2025. La Penitenzieria Apostolica ha concesso l’indulgenza plenaria a coloro che pregano in presenza dell’icona.

Durante l’omelia il vescovo ha sottolineato la gioia di poter ospitare nella Chiesa dei Marsi, per qualche giorno, l’icona di Maria Madre della Speranza. “La speranza è il messaggio centrale del prossimo Giubileo – ha detto il vescovo – in quanto l’evento rappresenterà per tutti una preziosa opportunità di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, porta di salvezza. Purtroppo incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo come se nulla potesse offrire loro felicità. Ecco, noi cristiani siamo chiamati a ri-animare la speranza, e la Vergine Maria ci aiuta, lei che è donna e Madre della Speranza. La speranza che non è un ripostiglio dei desideri mancati ma si fonda su un’unica certezza matematica ed è l’amore fedele di Cristo che non può mai lasciarci senza il suo amore, non può mai abbandonarci.

Oggi – ha concluso il vescovo- ci impegniamo ad assumere Maria come maestra della nostra fede e a lasciarci guidare da lei per essere sempre più uomini e donne innamorati di Gesù, desiderosi di rianimare la speranza in questo mondo che sembra, tante volte, averla smarrita.”