Accusò il marito e la cognata di maltrattamenti, percosse e minacce: fratello e sorella assolti in Tribunale ad Avezzano con formula piena
AVEZZANO – Furono accusati di aver picchiato e in qualche modo minacciato la moglie e cognata durante i mesi della crisi coniugale poi sfociata in separazione, fratello e sorella di Avezzano, residenti a Trasacco, assolti per insussistenza del fatto dal Tribunale di Avezzano.
I fatti contestati, che sono anche sfociati nell’allontanamento dalla casa coniugale di E.G.M., 44 anni di Avezzano, risalgono al dicembre 2020 quando ci fu un fortissimo litigio fra lo stesso quarantaquattrenne e la moglie, ora ex per la recente intervenuta separazione, O.T., anche lei marsicana nella quale intervenne anche la sorella dell’uomo, A.G.M.,50 anni.
L’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei due fratelli è stata originata da una denuncia della donna che riferì come i due l’avrebbero resa vittima di maltrattamenti in famiglia, percosse e minacce in concorso fra loro.
Il processo, nel corso dell’istruttoria, vide la costituzione della donna come parte civile, chiedendo un risarcimento di 15.000 euro e sono stati ascoltati sia gli imputati che la donna, presunta vittima dell’episodio contestato.
Dalla documentazione presentata e dalle testimonianze acquisite in udienza, nonché dopo il controesame della parte offesa da parte del difensore dei due, avvocato Rosalia Tangredi, è emerso che quanto riferito in querela non rispondeva a verità, nonché la moglie dell’imputato ha ridimensionato le accuse e ha riferito circostanze diverse da quelle denunciate.
Gli imputati, da parte loro, hanno raccontato la loro versione dei fatti e, inoltre, dalla visione del cd acquisito in atti e prodotto dalla stessa parte civile, è emerso che quanto denunciato anche in ordine alle percosse e minacce da parte della cognata non era mai accaduto.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna a 3 anni e 3 mesi di reclusione per E.G.M. e 6 mesi per la sorella.
La difesa degli imputati, dopo un’ampia discussione tesa a dimostrare l’insussistenza dei presupposti oggettivi e soggettivi di tutti i reati contestati, aveva concluso con la richiesta di assoluzione per entrambi per tutti i capi di imputazione contestati.
Il giudice del Tribunale di Avezzano, dr. Lepidi valutato il complesso materiale istruttorio acquisito, ha assolto gli imputati dai reati loro ascritti perché il fatto non sussiste, accogliendo, nella sua totalità, la tesi difensiva, liberando entrambi gli imputati dall’incubo di questo procedimento penale rivelatosi, a questo grado di giudizio, totalmente infondato.