Acerbo (Prc) accusa Draghi: «Covid, governo antepone profitti a salute»

Pesante atto di accusa del segretario nazionale di Rifondazione Comunista: «Le decisioni del governo mettono a rischio i lavoratori»

PESCARA – Le decisioni del governo mettono a rischio la salute dei lavoratori, è questo il “j’accuse” che il segretario nazionale di Rifondazione, Maurizio Acerbo, muovo contro Draghi e il suo governo.

Per Acerbo, infatti, l’eliminazione della quarantena per tuttii lavoratori, equivale ad aver ceduto alle pressioni delle imprese anteponendole alla sicurezza e alla salute dei cittadini.

Questo il testo della dichiarazione di Acerbo.

Maurizio Acerbo

«Le decisioni del Cts e del governo non hanno alcuna giustificazione sanitaria. E’ grave già quanto ha proposto il CTS subendo pressioni della politica. Ancor più grave che le misure siano state peggiorate dal governo. Per lavorare non si fa la quarantena mettendo a rischio chi lavora e chi entra in contatto.

Il Cts aveva proposto di eliminare quarantena solo per lavoratori essenziali. Il governo la elimina per tutti i lavoratori vaccinati. Si tratta di una scelta che antepone le pressioni delle imprese alla salvaguardia della salute pubblica. La stessa logica che ha prodotto la strage nelle province di Bergamo e Brescia all’inizio della pandemia.

È una decisione irresponsabile perché anche i vaccinati diventano diffusori del contagio anche se corrono molti meno rischi di finire in terapia intensiva.

I medici sanno che i giorni di maggiore infettività sono quelli immediatamente precedenti e successivi alla comparsa dei sintomi. Eliminare quarantena è quindi una scelta che antepone l’economia alla salute pubblica. Quando sono in ballo i profitti governo e regioni dimenticano le paternali che fanno ai novax.

Dal 22 al 28 dicembre ci sono stati 1.024 morti, con una media di 146 al giorno, e il governo se ne viene fuori con misure che aumenteranno inevitabilmente i contagi.

Si sta constatando che la variante omicron buca anche i vaccini.

Siamo di fronte al fallimento del governo Draghi nella gestione della pandemia. Nessuna misura strutturale di potenziamento della sanità o per ridurre il sovraffollamento del trasporto pubblico e della scuola, fine dello smart working, messaggi sbagliati dello stesso presidente del consiglio sui vaccini che hanno alimentato scetticismo tra i cittadini, tamponi a prezzi esagerati mentre ci sono paesi europei dove i molecolari sono persino gratuiti ed è possibile farli entro le 24 ore.

Anche a livello internazionale Draghi non ha brillato visto che non ha chiesto alla Commissione Europea di smetterla col veto sulla moratoria dei brevetti in sede di Organizzazione Mondiale del Commercio. Finché non si vaccineranno tutti i popoli si moltiplicheranno nuove varianti come omicron in grado di superare la protezione dei vaccini. La rissa mediatica perenne con i novax ha consentito a Draghi di nascondere il suo fallimento». Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista

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