Ad Ortona dei Marsi, interdetto il parco cittadino per la presenza dell’insetto parassita della “processionaria”
ORTONA DEI MARSI _ Nel paese del Giovenco preoccupa la presenza della processionaria nelle conifere all’interno del parco cittadino. L’amministrazione comunale, dopo aver segnalato il problema, sta avviando tutte le procedure per rimuovere urgentemente il problema. La processionaria (lepidottero parassita) non è dannosa solo per il mondo vegetale, ma anche e soprattutto per il mondo animale. I peli urticanti della processionaria, infatti, si separano facilmente dal dorso dell’animale, o per contatto diretto, o per contatto indiretto, trasportati semplicemente dal vento. E il contatto della pelle con i peli della processionaria provoca un’immediata reazione cutanea che si manifesta come un’eruzione dolorosa e pruriginosa. Se poi i peli riescono a penetrare in profondità nell’occhio, vi è il rischio d’insorgenza di una grave infiammazione. Analogamente, se i peli entrano in contatto con le mucose, scatenano un’immediata reazione irritativa e infiammatoria.
Questo è il periodo dell’anno in cui la processionaria provoca i maggiori danni. Per questo motivo il comune, a tutela della popolazione, ha disposto il divieto di accesso nel suddetto parco e strada limitrofa e precisa: “Siamo già attivi per seguire tutte le procedure occorrenti del caso. Tale divieto sarà valido finché non avverrà la definitiva scomparsa del parassita con trattamento idoneo”. Trattandosi di una superficie limitata, molto utile sarà l’uso di trappole sessuali (trappole a feromoni)
ECCO UNA SCHEDA TECNICA
Processionaria disinfestazione
In Italia dal 1998 la lotta a questo insetto è obbligatoria nelle aree ritenute a rischio infestazione.
Lotta meccanica: quando si opera nelle vicinanze delle larve, è necessario coprire ogni parte del corpo (es. con guanti, maniche lunghe, occhiali, foulard sul viso) al fine di evitare il contatto coi peli urticanti ed in seguito lavare i vestiti utilizzati. I peli urticanti, infatti, sono molto fini e quindi possono essere facilmente trasportati dall’aria. Una tecnica consiste nella distruzione delle larve, tagliando le cime dei rami contenenti i nidi. Tale metodo presenta il rischio che i peli urticanti presenti nel nido e sulle larve possano cadere sull’operatore.
Lotta chimica: avviene con l’utilizzo di larvicidi specifici.
Lotta biologica: la prima tecnica prevede l’uso di prodotti a base di Bacillus thuringiensis, ssp. kurstaki. Questa tecnica risulta difficile da attuare o molto costosa quando gli esemplari infestati sono di grandi dimensioni. Inoltre, vista la presenza di nidi sericei a protezione delle larve, non è detto che tutte vengano raggiunte dal bacillo. La seconda tecnica prevede, invece, l’uso di trappole sessuali (trappole a feromoni). Queste trappole rappresentano il miglior metodo di contrasto al lepidottero parassita.