Addio a padre Quirino Salomone, ispirò la Perdonanza moderna

L’AQUILA – È morto nella notte all’Aquila, dopo una lunga lotta contro la malattia, padre Quirino Salomone.

Originario di Taranta Peligna, era frate francescano, ordinato sacerdote nel 1963.

E’ considerato uno dei fondatori della Perdonanza celestiniana moderna e si è prodigato per l’accoglienza degli ultimi tramite la Fraterna Tau, la Mensa di Celestino e il Movimento Celestiniano di cui era il punto di riferimento spirituale.

Giornalista, direttore della rivista ‘La Perdonanza’ e autore di numerosi saggi, è stato rettore della Basilica di Collemaggio dal 1977 al 1999.

Numerosi i messaggi di cordoglio.

“Con la scomparsa di padre Quirino Salomone non solo L’Aquila, ma l’intero Abruzzo perde una persona di riferimento”, scrive il presidente della Regione Marco Marsilio. Anche l’arcivescovo metropolita Antonio D’Angelo ha voluto salutare Padre Quirino Salomone: “San Francesco, San Celestino V, San Bernardino da Siena e i poveri che ha servito lo accolgano ora nel regno della vita eterna”.

“Con Padre Quirino – sottolinea il sindaco del capoluogo, Pierluigi Biondi – scompare una parte importante della comunità aquilana, quella caritatevole e solidale, che per una vita si è spesa per il prossimo. Non saranno dimenticate le sue battaglie contro l’usura, così come il conforto che portò agli sfollati del terremoto ospiti nelle tendopoli”.

Il senatore di Fratelli d’Italia, Guido Liris era legato a Padre Quirino da alcuni progetti. “Tra i momenti più intensi della nostra collaborazione, porto nel cuore l’esperienza del Presepe vivente quale momento di unione e riflessione, dove la fede si incontrava con la solidarietà”.

La comunità del Partito democratico dell’Aquila piange padre Quirino Salomone, che “ha dedicato la sua vita agli ultimi, facendo dell’accoglienza dei bisognosi la sua missione di vita e difendendo con vigore gli spazi di solidarietà costruiti dalle ingerenze della più becera propaganda”.

Il suo impegno come pubblicista è stato ricordato da Goffredo Palmerini e dall’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. “Attraverso il suo amore per il giornalismo – si legge in una nota – ha saputo raccontare e rendere vivo il messaggio di Celestino”.