Affaire De Cesare-Papa Francesco. Lettera di Don Aldo Antonelli al Sindaco di Avezzano: «Riporti la politica al gradino minimo di dignità»
AVEZZANO – Altissima lettera dell’ex parroco di Antrosano e sacerdote impegnato contro mafie e criminalità, Don Aldo Antonelli, inviata al Sindaco di Avezzano in relazione alla vicenda degli insulti dell’assessore Lorenzo De Cesare rivolti a Papa Francesco.
Don Aldo, dopo aver criticato forma e contenuto del post decesariano, invita il Sindaco a prendere provvedimenti che riportino la politica e le istituzioni al “gradino minimo di dignità“.
Questo il testo integrale della lettera scritta ed inviata da Don Aldo Antonelli al Sindaco di Avezzano: «Signor Sindaco, mi rivolgo a Lei quale Sindaco di Avezzano, detto anche, comunemente, “Primo Cittadino”, là dove il “Primato” non sta ad indicare capacità competitive ma facoltà amministrative e relative responsabilità morali, oltre che penali.
Il vergognoso messaggio che un assessore, di sua nomina, ha postato su internet il giorno di Natale, oltre ad offendere il sottoscritto e migliaia di altri cittadine e cittadini, danneggia e infetta dal di dentro anche l’Istituzione Municipale, la Città intera e la Marsica tutta che in essa si rappresenta.
Sotto accusa non è solo la forma sgrammaticata ed asintattica del messaggio che dimostra così al pubblico la inqualificabile ignoranza dello scrivente, ma le accuse del tutto immotivate a quella che è la massima Istituzione morale e spirituale al mondo.
Come può accettare di mantenere come collaboratore un personaggio di cotanta specie?
Quale “Dignità” potrà mai Lei tenere per sé nel continuare a dar potere e fiducia a chi non conosce rispetto e non dimostra capacità di relazione al di là della propria trippa?
Con assessori siffatti (se ce ne fossero altri!), la politica senza volto ha perso la faccia ed è diventata la politica della svendita di fine stagione.
Ci pensi bene, signor Sindaco, e provveda quanto prima per un ritorno al gradino minimo di dignità per la sua politica e per la nostra città. Consapevole che non si fa politica con la morale, ma nemmeno senza!
Diversamente dovrà ritenersi responsabile dell’affossamento della città in una talassemia concettuale e etica senza rimedio. Distinti saluti». Aldo Antonelli