Agente della Penitenziaria aggredito e messo ko da un detenuto nel carcere di Pescara. Nardella (Spp): “Riportare il provveditorato a Pescara”
PESCARA – Un agente di Polizia Penitenziaria è stato violentemente aggredito al carcere di Pescara da un detenuto sembrerebbe di origini nordafricane. Il basco blu sarebbe stato attinto da due pugni in pieno volto. Solo grazie all’intervento di altri suoi colleghi si è evitato il peggio.
Pesante sarebbe il bilancio visto che l’agente ha dovuto ricorrere, unitamente ad un altro suo collega, alle cure del locale pronto soccorso venendo dimessi con decine di giorni di prognosi.
“Un istituto quello di Pescara che da tanto, troppo tempo vive condizioni insopportabili fatte di sovraffollamento di detenuti e di gravissima carenza di organico – afferma il Vice Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Mauro Nardella -.
Un istituto che non conosce tregua in quanto a eventi critici e aggressioni al personale soprattutto dal momento in cui l’egida provveditoriale è stata spostata a Roma – prosegue Nardella -. Bisogna assolutamente riportare il palazzo amministrativo penitenziario regionale nella sua sede d’origine qual è appunto la città Pescara.
Ridare spessore al carcere cittadino riproponendo un Provveditorato la cui sede naturale dovrebbe ricadere proprio in quel palazzo a suo tempo appositamente costruito e costato svariati milioni di euro deve essere una priorità – tuona il segretario nazionale -.
Pescara è arrivata ad avere 442 detenuti su una capienza regolamentare di 276 e con ben 156 detenuti di origine straniera. Se a questo ci aggiungiamo un personale troppo scarno in numeri capiamo bene in che condizione hanno portato un carcere una volta modello da seguire proprio per l’avere incastonato in esso la sede del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria – sottolinea ancora Nardella -.
In tempi non sospetti il governatore Marsilio aveva preso precisi impegni a riguardo della riproposizione dell’amministrazione penitenziaria Regionale nella città rivierasca. Invitiamo lo stesso a riprendere mano al progetto e praticarlo. Ai colleghi aggrediti va il nostro più totale sostegno”, conclude amareggiato il segretario nazionale.