Agenti penitenziari scovato tre cellulari nascosti nel carcere di Teramo. La soddisfazione di Merola (Cgil-Fp)

L’AQUILA – Nella mattinata di mercoledì, dopo un’attenta e certosina attività di perquisizione straordinaria, svolta dalla Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Teramo, capitanata dal Dirigente del Corpo Livio Recchiuti, ufficiale di esperienza e alta professionalità, sono stati rinvenuti tre telefoni cellulari all’interno di un reparto che ospita detenuti di media sicurezza.

Un’operazione che non è di mero controllo, ma che ha consentito di prevenire qualsiasi utilizzo non consentito e almeno in ipotesi, illecito dei cellulari, e lanciare un segnale relativo al rispetto delle regole anche e soprattutto all’interno di un carcere che alla rieducazione e al recupero,e quindi al rispetto delle regole di una comunità, dovrebbe servire.

Giuseppe Merola

Soddisfatto il coordinatore regionale della Fp-Cgil comparto sicurezza, Giuseppe Merola, che approfitta per ribadire la necessità di investimenti in strutture e personale per far funzionare al meglio le carceri italiane: «La Fp-Cgil Abruzzo Molise esprime compiacimento per l’operazione condotta dai poliziotti penitenziari teramani che hanno arginato eventuali compromissioni di ordine e sicurezza, nonché arbitrarie comunicazioni esterne – commenta Giuseppe Merola Coordinatore Regionale del Comparto Sicurezza della Fp-Cgil – nonostante le note difficoltà  correlate al sovraffollamento detentivo e la carenza di poliziotti penitenziari che afferisce l’Istituto teramano. Servono seri investimenti – continua Merola – affinché vi siano adeguati mezzi e risorse per fronteggiare gli assetti organizzativi, operativi e gestionali. La Polizia Penitenziaria di stanza nelle carceri abruzzesi e molisane sta dimostrando alte doti professionali ed umane, oltre ad profonda abnegazione istituzionale – conclude il sindacalista – pur avendo vissuto delle vicissitudini che hanno interessato il periodo pandemico. A loro, il più nobile riconoscimento di tutta la Fp-Cgil».

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