Alla scoperta della salamandra pezzata, uno degli anfibi più affascinanti del Parco Nazionale d’Abruzzo
PESCASSEROLI – Seppur specie anfibia, è interessante sapere che la salamandra pezzata, uno dei più affascinanti del Parco Nazionale d’Abruzzo, trascorre la maggior parte della sua vita fuori dall’acqua. Sono unicamente gli individui di sesso femminile, come quello ritratto nel video, a recarsi in acqua per deporre le larve, i maschi non ci vanno praticamente mai!
I siti adatti per la riproduzione sono ruscelli, torrenti e canali, con acqua bassa ma ben ossigenata. La salamandra non è una buona nuotatrice, il parto avviene in prossimità della riva, dove trova appigli nella vegetazione acquatica, rami o pietre a cui aggrapparsi, mantenendo la testa fuori dall’acqua. La sua presenza è un indicatore di ottima qualità delle acque, dal momento che depone le sue larve solo in bacini poco o per nulla inquinati.
Si tratta di una specie ovovivipara, ovvero, le sue uova si schiudono nel ventre e i piccoli vengono partoriti in acqua già formati. Le larve completano la metamorfosi rimanendo in acqua, in un periodo che può variare, a seconda delle condizioni ambientali, dai 3 ai 6 mesi.
Completata la fase acquatica, dove respirano attraverso le branchie, le piccole salamandre escono per condurre la vita terrestre. Hanno già la loro livrea di colore nero con macchie gialle che resterà invariata per tutta la vita. Il disegno dorsale è unico per ogni individuo e ne consente il riconoscimento anche a distanza di anni.
L’aspettativa di vita di una salamandra in natura è di circa 20 anni, ma è stato documentato il caso di una salamandra vissuta per 50 anni in un terrario.
La salamandra pezzata è solo l’ennesima delle tante meraviglie grazie alle quali la natura non smette mai di stupirci!
Fonte Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise