Alla scoperta di Agharta, la leggendaria città sotterranea dove tutto avrebbe avuto inizio
Iniziamo il nuovo anno con un po’ di mistero affrontando il luogo misterioso per eccellenza che ha sempre acceso l’immaginazione e attirato l’attenzione di molti: Agharta. Cosa è Agharta? Sin dall’antichità si è sempre parlato o ipotizzato l’esistenza di un altro mondo all’interno del nostro Pianeta. Molti sono stati i filosofi e gli scrittori che hanno affrontato questo argomento e adesso ci proviamo anche noi a dare una sbirciatina a questo luogo.
La capitale è Shambhalla, la “Città di Smeraldo”, ricercata invano dall’esploratore svedese Sven Hedin. È retta dal Re del Mondo che sarebbe ”Colui che ha il potere di parlare con Dio” e che regna per il periodo di una delle Quattordici Ere (la nostra è quella del cinghiale bianco). L’attuale Re del Mondo si chiama Vaivaswata ed è il settimo sovrano in carica. È un Manu, cioè un essere che, attraverso la sua saggezza ha acquisito doti semi divine. Altri Manu sarebbero stati Gesù, Buddha, Mosè, Maometto e prima di tutti, questa funzione era svolta dall’Arcangelo Michele. Gli abitanti di questa amena località sono alti, biondi, belli e con gli occhi azzurri. Ma come se la cavano, insomma che fanno? Intanto parlano il Vatannan, il linguaggio sacro da cui deriva la primitiva lingua Indo-europea, e vivono in edifici di luce materializzata. Nel Regno Sotterraneo non esistono carceri né polizia: chi commette un crimine è punito dalla coscienza di averlo commesso (immaginate la cosa da noi in Italia).
Nei templi di Agharta si trovano oggetti dagli straordinari poteri – tra cui, forse, il Graal – e immense biblioteche. In una di esse sarebbe conservato l’originale delle “Stanze di Dzyan“, il testo che racconta le vere origini dell’universo. In questa città la scienza si sarebbe sviluppata indisturbata, il popolo sotterraneo ha raggiunto il più alto grado di conoscenza. Gli Aghartesi oppure Aghartiani o come si chiamano, se ne vanno a zonzo a bordo dei Vimana, volano per le anguste spaccature all’interno del globo e a volte anche all’esterno. Su vette mai calcate da piede umano, si possono trovare iscrizioni scolpite nella roccia e solchi di ruote lasciate dagli Aghartiani in perlustrazione. Forse gli UFO sono proprio i loro veicoli.
La sua esistenza è stata indicata da Madame Blavatsky che era è stata una filosofa, teosofa, saggista occultista e medium russa naturalizzata statunitense (di tutto un po’) e dalla Società di Thule, la società segreta che costituì il nucleo originale del Partito nazista di Hitler il quale, infatti, si dava da fare per scovarla. Per la verità Adolf si dava da fare per trovare di tutto, dall’Arca dell’Alleanza alla lancia di Longino, dal Santo Graal a Nefertiti: era fatto così. L’idea di trovare Agharta sollucherava Hitler per due motivi: uno riguardava la solita storia della razza superiore che là si era mantenuta pura e che era dotata di poteri particolari e grande sapienza. Il secondo motivo era la misteriosa energia di cui farebbero uso, il vril, una sorta di forza cosmica che pervaderebbe l’universo e che sarebbe fruibile solo da uomini e donne di razza pura.
Non molto tempo fa è stata rinvenuta una presunta mappa del Terzo Reich, in cui vi sono descritti e illustrati i dettagli dei passaggi diretti utilizzati dai sottomarini tedeschi per accedere a siti sotterranei misteriosi, così come una mappa completa di entrambi gli emisferi che include il regno di Agharta! Tuttavia non si ha certezza che questa mappa sia originale, però solleva molti interrogativi sul cosa ci facesse mai Hitler nell’Antartico perché mise il naso pure lì.
Alla faccia dei nazisti, noi italiani, le entrate ad Agharta ce le teniamo in casa, infatti l’accesso al mondo sotterraneo è spesso stato indicato sul Monte Epomeo oppure sull’isola Bisentina nel Lago di Bolsena. C’è, poi, chi lo pone in Asia Centrale, nel territorio che va dal deserto del Gobi alle montagne del Tibet e del Nepal, altri al Polo. E adesso una notizia sorprendente: secondo alcuni studiosi Dante Alighieri sarebbe addirittura entrato colà, da cui la sua opera. A suffragare l’ipotesi che Dante abbia potuto avere il privilegio di visitare e poi descrivere simbolicamente mondi sotterranei e regni ipogei è Plinio, che nel descrivere le città e i popoli dell’Etruria al tempo di Augusto, parla di VESENTINI, antichi abitanti della città Etrusca di VESENTUM, situata sulla sponda meridionale del Lago di Bolsena, sul colle che da essa ha ereditato il nome MONTE BISENZIO. Il centro sacrale di questa terra si troverebbe sul Monte Labbro, non molto lontano da S. Fiora, sul versante sud-ovest del Monte Amiata. Santa Fiora è citata da Dante Alighieri nel VI canto del Purgatorio della Divina Commedia: “…e vedrai Santafior com’è oscura! ” Si potrebbe potenzialmente andare a sciare sull’Amiata e poi fare una capatina ad Agharta. La mappa delle vie sacre finora rinvenute mostra come la loro distribuzione sembri obbedire ad un grande disegno geometrico. E’ come se tutte le vie cave convergessero verso un preciso centro geografico: il lago di Bolsena. Velzna era l’antico nome dell’attuale Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa. Intorno al lago sorgeva il bosco sacro, dedicato alla dea dell’acqua. Il lago fu scelto dai sacerdoti come ombelico sacro di tutta la civiltà etrusca. Al centro del lago sorgono due isole: la Martana e la Bisentina. Quest’ultima era considerata dagli Etruschi un’isola sacra, il vero cuore geografico e spirituale di tutta la loro “nazione”
Per chi volesse saperlo, Il lago di Bolsena somiglia moltissimo al lago Titikaka nelle Ande, lago sacro e centro spirituale della civiltà Inca. Pure sul lago andino affiorano due isole e gli Inca ne scelsero una come loro ombelico sacro. Sembra che il lago sarebbe una delle uscite secondarie dal regno di Agharta, tra le più attive insieme al Triangolo delle Bermude, mentre le principali uscite, le più comunemente utilizzate dai suoi abitanti per le loro missioni, sono i due Poli. Pare che alcune persone abbiano visitato Agharta località, tra cui ll Contrammiraglio statunitense R. E. Byrd che con il suo aereo si inoltrò per ben 1700 miglia dentro lo spazio cavo del pianeta. Insomma questo posto esiste o no? Jules Verne con “Viaggio al centro della Terra” Aveva ragione? La Terra è cava e ci possiamo mettere di tutto pure Agharta? Se esiste Agharta laggiù, come se la cavano con la pressione citostatica (perché la pressione colà dovrebbe essere tremenda)? Magma e terremoti che guai combinano lì? Non solo, se la Terra fosse piatta, come sostengono taluni, dove la mettiamo Agharta?
Scherzi a parte, a confermare l’esistenza del mondo sotterraneo è arrivata Tamarinda Maassen che sostiene di essere l’ambasciatrice di Agartha. Nel 2017 a New York si sono tenuti anche degli eventi organizzati al fine di diffondere la conoscenza del “Mondo Interiore” della Terra. La donna durante questi incontri ha raccontato la storia del popolo antico che abita i sotterranei del nostro Pianeta e ha pure rivelato il loro messaggio. Gli abitanti di Agharta ci fanno sapere che hanno osservato l’evoluzione della specie per “eoni” e sostengono che ora è arrivato il tempo di riunirsi. Il loro scopo è rivelare la vera storia dell’umanità che per secoli è stata nascosta di proposito. A sostegno del popolo “interrato” ci sono anche associazioni come quella chiamata I.S.C.E. (International Society for a Complete Earth) che ha sede in Ontario. L’esponente più famoso di questa comunità è un certo John Symmes, che propose di portare una squadra al Polo Nord per individuare uno degli accessi apparentemente diretti al centro della terra. Nonostante la spedizione non avvenne, i fanatici della Terra Cava hanno ribattezzato il Polo Nord il “Buco di Symmes” in suo onore.
Secondo la scrittrice Dianne Robbins, la Terra è cava e al suo centro c’è un sole è tenuto in posizione dalla gravità, inoltre 400 miglia sotto la crosta terrestre la gravità si inverte. Gli abitanti sono venuti da un altro sistema. Ogni essere e ogni specie è venuta da un altro pianeta. Dopo che la terra è stata creata, ha cominciato a popolarsi. Alla fine, come se non bastassero gli alieni di Roswell e gli abitanti degli universi paralleli adesso ce la dobbiamo pure vedere con degli alieni “coinquilini”… . Quante storie su questo povero mondo e quante ce ne saranno ancora… . Non so se Agharta esiste o meno e se la Terra è bucata come la perla d’una collana, ma la cosa è affascinante così come le tante storie che avvolgono il nostro universo. Ma sì, ascoltiamo questi racconti e lasciamoci andare sulle ali dell’immaginazione che in questi tempi stressanti male non fa. Un saluto da un metro e mezzo di distanza.