All’UNIVAQ il Seminario “Uguaglianza di genere in Italia” con il Prof. Marco Valente e la Manager Laura Cavatorta
L’Aquila –Si è tenuto nel pomeriggio odierno, pesso l’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di L’Aquila, il seminario dal titolo: “Uguaglianza di genere in Italia”, promosso dal Prof. Marco Valente, ordinario di Microeconomia dell’Univaq e curato dalla Dottoressa Laura Cavatorta, Manager Italiana, Amministratore indipendente in società quotate FTSE MIB e Presidente dei rispettivi Comitati di Sostenibilità.
L’obiettivo del seminario, come sottolineato in apertura dal professor Valente, è stato quello di far conoscere nell’ambito degli insegnamenti del percorso universitario, l’importante tema della gender diversity nella composizione degli organi di amministrazione e controllo delle società, attraverso una presa coscienza della situazione attuale e delle grandi prospettive che si aprono nel raggiungere un equilibrio di genere negli organi apicali delle società.
Durante il seminario sono stati trattati i temi della partecipazione femminile nei diversi ambiti lavorativi attraverso l’analisi di vari contesti occupazionali e degli atteggiamenti che sviliscono le capacità e le competenze delle donne.
L’intervento della Dottoressa Cavatorta si è aperto con la fotografia della situazione generale in italia nei vari ambiti occupazionali. Attraverso i dati sono stati citati i gap tra uomini e donne all’interno di organi apicali dalle società private alle Amministrazioni pubbliche, considerando i settori sanità, università e magistratura.
Un momento importante di apprendimento per i tanti studenti presenti in aula e webinar, in cui si è posta l’attenzione sul disequilibrio di genere da cui emergerono sia aspetti materiali relativi ai livelli qualitativi nella retribuzione e nella tipologia di incarichi, ancora troppo divergenti, (in media del 5% inferiore nel settore pubblico e fino al 20% nel settore privato), si a livelli quantitativi circa la presenza femminile nelle cariche apicali che vede la percentuale poco superiore al 30%.
Un trend che negli ultimi anni sta sensibilmente cambiando e che, con gli interventi del PNRR, dovrebbe essere ulteriormente rafforzato grazie agli investimenti dedicati allo sviluppo di nuove opportunità lavorative volte a favorire l’occupazione e la crescita professionale delle donne.
Un aspetto che appare rilevante in considerazione del fatto che il 50% delle donne in italia non ha un lavoro e che invece in generale ottengono risultati di gran lunga migliori nello studio e nel percorso universitario.
Dall’incontro è emerso che alla radice vi sia un profondo problema culturale che deve essere superato affinché vi sia un miglioramento delle prospettive di ripresa economica poiché è accertato che la maggiore differenziazione di genere negli organi apicali delle società, ha garantito negli ultimi anni migliori performance economiche.
La ricerca delle leadership femminile passa quindi attraverso la lotta agli stereotipi di ruolo, cioè quei preconcetti per i quali va attuata un inversione di tendenza già nelle aspettative di bambine e bambini che non devono sognare solamente di diventare rispettivamente dottoresse e astronauti, ma cercando di trasmettere loro il prefigurarsi di un nuovo modo di proiettarsi al futuro con aspettative più varie e ambiziose.
A riguardo è dimostrato che ambizioni e aspirazioni, tra maschi e femmine, siano diverse e che queste influiscano sulle scelte, le aspettative e i comportamenti nel percorso di studi e nella carriera lavorativa. Le donne “scalpitano” meno degli uomini e sembrano più remissive; questo contesto apparentemente sfavorevole non è però immutabile ed è compito di tutti correggere quella parzialità di visione e di funzionamento per integrare le donne in tutti contesti della società.