Ambulanza durante le proteste deve puntare ad Avezzano
Pescina – Famiglia con bambino vittima di un trauma facciale trova il PPI chiuso. Unica soluzione, rotta sul plesso avezzanese, fra lo sconcerto generale. [VIDEO]
“La situazione è grave, e anche seria”, così portemmo stigmatizzare quanto accaduto oggi durante la seconda contestazione del giorno in tema sanità.
Questa domenica la sanità è sotto la lente di ingrandimento. Grande la risposta cittadina ed istituzionale delle manifestazioni contro la mala gestione sanitaria della regione Abruzzo, dall’inizio del Covid fino a data odierna.
La mattina a Tagliacozzo, il pomeriggio a Pescina, i sindaci scendono in protesta. I sindaci Giovagnorio e Iulianella come aprifila, ma ampiamente supportati da una grossa rappresentanza istituzionale e di firme (quasi 12mila). Monta la protesta sul tema sanità, e soprattutto sulla chiusura dei PPI di Tagliacozzo e Pescina.
Chiusi i due plessi, ospedale di Avezzano ed affini oberati di lavoro. Alcuni nei giorni hanno parlato di manifestazioni politiche dei sindaci. Ma i critici di queste manifestazioni vengono smentiti dai fatti proprio durante la manifestazione.
Infatti, durante la manifestazione sopraggiunge presso il plesso di Pescina un bambino, vittima di un trauma facciale (si presume nulla di grave). Quello che succede è paradossale. Fra lo sconcerto generale e la dura presa di coscienza dei presenti, il bambino si ritrova davanti ad una struttura chiusa. Unica opzione, ambulanza e direzione altro ospedale. Ulteriore goccia in un mare di lavoro che le strutture marsicane non possono più sopportare, Avezzano in testa. Ulteriori costi per la mobilitazione di un’ambulanza per un caso che, altrimenti, sarebbe stato adeguatamente curato in prontezza dal esso di Pescina aperto. Ed ulteriore vergogna davanti ai cittadini indignati.