«Amianto dalla Casinelli. Che fanno le autorità?». Allarme del presidente Tekneko Di Carlo. Intervenga la Procura di Avezzano
AVEZZANO – Lui la definisce “paradossale” noi, che notoriamente siamo più ruvidi, la definiamo “inaccettabile” e “pericolosa”. Mentre tutto il mondo è alle prese con la paura per il Covid-19, ad Avezzano esiste un problema ambientale e di salute pubblica che, però, a quanto pare, interessa ben pochi. Parliamo della situazione creatasi dopo l’incendio devastante e mostruoso dell’impianto riciclo Casinelli. La Asl avrebbe certificato la presenza di una dispersione di amianto ma, a un mese dall’incendio, nessuno pare si stia preoccupando di intervenire per eliminare il problema ed eventualmente valutarne le conseguenze.
A puntare il dito su questa situazione è Umberto Di Carlo che, oggi, chiede apertamente interventi e chiarimenti.
«Da un mese l’impianto Casinelli continua a bruciare e sappiamo per certo che c’è una dispersione d’amianto ma nessuno fa niente. La nostra salute, e quella dei nostri dipendenti, è a rischio». Il presidente di Tekneko, Umberto Di Carlo, afferma preoccupato da una situazione che definisce “paradossale”. Nella notte tra il 14 e il 15 luglio, come si ricorderà, è stato distrutto dalle fiamme il capannone del centro riciclo Casinelli proprio davanti alla sede dell’azienda che si occupa di servizio di igiene urbana in diversi comuni dell’Abruzzo, del Lazio e della Puglia. Subito, sul posto, intervennero Vigili del Fuoco, Arta Abruzzo e autorità competenti per effettuare i dovuti rilievi e le analisi dell’aria. Da quel giorno non è arrivata mai nessuna comunicazione ufficiale alle aziende circostanti e ai residenti. Questo fino al 13 agosto. A distanza di un mese, infatti, mentre dall’impianto Casinelli ancora si intravedono fumo e fiamme, la Asl dopo diversi solleciti ha inviato una nota con la quale confermava la presenza di amianto nello stabile distrutto dalle fiamme.
«Con una nota della Asl inviata a un mese dall’incendio è stato confermato che c’è nell’area del centro Casinelli dell’amianto crisotilo – ha spiegato Di Carlo – questa situazione sta preoccupando particolarmente tutti noi che lavoriamo quotidianamente in quella zona. È inaudito che la l’Asl, l’Arta e il Comune di Avezzano sappiano quello che c’è e nessuno fa niente. Se non saranno presi provvedimenti immediati sarà costretto a rivolgermi alle autorità giudiziarie per denunciare l’accaduto perché non posso mettere ulteriormente a rischio la salute dei miei dipendenti e quella di chi vive in quell’area. La salute va tutelata».
Questa situazione va risolta e subito, diciamo noi. La Asl, l’Arta e il Comune di Avezzano debbono prendere immediatamente in mano la situazione e porre fine a questo pericolo di avvelenamento della popolazione. Ma noi ci spingiamo un po’ oltre. Chiediamo alla Procura della Repubblica di Avezzano di intervenire attivamente, eventualmente ordinando prelievi e campionature, accertare, magari tramite i Nas dei Carabinieri di Pescara o altri organismi specializzati in analisi del genere, come stanno le cose, e poi agire con decisione per obbligare a bonificare l’intera area e, se del caso, far pagare la giusta pena a chi emergesse come responsabile di questo gravissimo e allarmantissimo fatto. Prevenire, come noto, è meglio che curare e, mai come in questo caso, la prevenzione può evitare ora guai e problemi molto più seri in futuro.