Amministratore di sostegno sottrae 35.000 € al proprio assistito e viene interdetto dall’esercizio della professione di avvocato
Avezzano – I finanzieri della Compagnia di Avezzano, raccogliendo le preoccupazioni dei parenti di un soggetto disabile a seguito di un grave incidente stradale, hanno accertato che l’avvocato, nominatogli amministratore di sostegno, abusando della sua pubblica funzione, si impossessava di oltre 35.000 euro. Il professionista ha infatti gestito in maniera anomala il denaro del soggetto fragile contraendo, in nome e per conto dell’assistito, un prestito ipotecario per Euro 30.000, finalizzato a ripianare debiti pregressi maturati nella precedente gestione della tutela, ma di cui faceva uso personale, addirittura evitando di onorare le rette dovute alle strutture di riabilitazione.
Al termine delle attività investigative, l’avvocato è stato deferito all’A.G. di Avezzano per il reato previste di cui all’art. 314 (Peculato) del codice penale. Condividendo la richiesta formulata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, dottor Maurizio Maria Cerrato, il G.I.P., dottoressa Daria Lombardi:
- emetteva il Decreto di Sequestro Preventivo ex art. 321 c.p.p. dei saldi
attivi, dei valori, titoli e preziosi ed in subordine dei beni immobili e mobili
registrati, fino a concorrenza del debito nella disponibilità dell’indagato
quantificato in circa 35.000 euro; - disponeva l’applicazione della misura interdittiva, ex art. 290 c.p.p., del
divieto di esercitare la professione di avvocato per la durata di 12 mesi.
Anche nell’attuale periodo di emergenza epidemiologica Covid-19, l’azione di
servizio svolta quotidianamente dalle Fiamme Gialle mira a ripristinare le
necessarie condizioni di giustizia e solidarietà tra Stato e cittadini ed è tesa a
smascherare chi tende di ottenere ingenti guadagni sfruttando lo stato di
bisogno di soggetti in gravi difficoltà, in particolar modo di quelli fragili.