Amo – Ter, a Teramo collettiva d’arte contemporanea con omaggio al Maestro Sandro Melarangelo
Appuntamento per domenica 3 marzo alle ore 17, presso la Sala espositiva comunale a Teramo per partecipare all’inaugurazione della collettiva d’arte contemporanea AMO – TER che resterà aperta e visitabile – ad ingresso libero – tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 17:00 alle 20:00 fino al sabato 16 marzo quando, in un evento di finissage si terrà un Simposio culturale che prevede un Reading poetico dal titolo “Il coraggio delle idee” con degli intermezzi musicali in ricordo di Ivan Graziani.
Sono previsti di saluti istituzionali di Gianguido D’Alberto, Sindaco di Teramo; di Antonio Filipponi, Assessore alla Cultura del Comune di Teramo; di Claudio Boffa, Presidente Ascom Abruzzo prov. Di Teramo e di Frank Wiliam Marinelli, Presidente Art Abruzzo e Arabona APS; interverranno anche Leonardo Paglialonga, Luciano Paesani, già docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, di Bruno Dante, scrittore e autore del libro “La pantera rossa – Storia del partigiano Guido” e infine, Patrizia Navarra, artista e studiosa di antropologia culturale, già curatrice del Museo Storico della Comunicazione di Roma.
Saranno in esposizione le opere di oltre trenta artisti abruzzesi che il curatore ed organizzatore dell’evento, Leonardo Paglialonga, in qualità di Presidente dell’Associazione “Nemesis” di Francavilla al Mare, ha invitato ad esporre e non è casuale la scelta fatta; infatti, il duplice scopo del curatore è quello, da un lato, di legare il progetto al territorio dall’altro, di coinvolgere anche artisti provenienti dalle altre province abruzzesi per valorizzare l’Abruzzo attraverso l’Arte e la Cultura in tutte le loro sfaccettature in una visione mutuata da Francesco Paolo Michetti ed il suo Cenacolo francavillese.
E in quest’ottica, coerente e doveroso l’omaggio particolare che verrà tributato al Maestro Sandro Melarangelo perché, come sostiene proprio Leonardo Paglialonga, “la comunità civile deve fare sempre “memoria” di chi ci ha preceduto.
E soprattutto che mai dimentichi chi con coraggio e abnegazione quotidiana, superando tante difficoltà, ha contribuito a dare un plus-valore alla crescita culturale e sociale del consorzio umano”. L’arte dunque, per unire, intesa come amicizia, come amore, “passione viscerale per la ricerca” e poi “l’arte per l’arte” nel senso della lontananza mentale dalle logiche commerciali che non devono prevalere sull’attività creativa basata, invece, sulla libertà espressiva e sull’onestà intellettuale”.
Del resto, senza amore l’arte non esiste; è ciò che dà vita all’arte e alle sue manifestazioni, connettendo “la creazione con l’anima di chi la riceve” e l’arte diventa così “testimonianza vibrante delle emozioni umane più profonde, riflesso autentico dell’esperienza umana e una fonte di ispirazione e connessione per chiunque la contempli”.
Al termine del vernissage, sarà la poetessa Mara Motta, autrice pescarese di diverse sillogi poetiche e che riveste il ruolo di moderatrice dell’evento, a declamare una sua poesia scritta in occasione dell’80° anniversario della morte di Munch (1944 – 2024) e ispirata al famoso quadro dal titolo “L’urlo”.
Gli artisti che esporranno le loro opere sono: Ovidio Arena – Leondina Astolfi – Caterina Caldora – Maurizio Capece – Vincenzo Celli – Nicola Costanzo – Teresa D’Ambrosio – Michele De Flaviis – Antonella Di Giandomenico – Giulio Di Marco – Sergio Di Mattia – Franco Di Nicola – Guido Di Renzo – Antonio Di Valerio – Luigi Maria Feriozzi – Pasquale Lucchitti – Tonino Macrì – Ibrahim W Mahjoub – Giustino Massucci – Cristiane Marà – Alessio Mazzarulli – Sandro Melarangelo – Moiradea – Lucio Monaco – Marcela Nanni – Tullio Nardi – Patrizia Navarra – Bruno Paglialonga – Patrizia Papini – Lauro Potenza – Ravel – L’arte del riciclo – Mimmo Sarchiapone – Miriam Scarpone – Adele Schiazza – Chiara Tardino – Guerino Tentarelli – Marialuisa Torlontano.
SANDRO MELARANGELO – biografia
Nasce a Teramo nel 1941, è avviato alla pratica della pittura da suo padre Giovanni. Ha insegnato dal 1970 al 2005 Discipline Pittoriche come titolare di cattedra nel Liceo Artistico di Teramoin esposizione alcuni suoi lavori tratti dalla serie “I Dannati”, dove il Maestro teramano affronta temi di denuncia civile: egli si occupa, in effetti, degli “ultimi della terra”, gridando tutta la sua indignazione contro le sopraffazioni dell’uomo sull’uomo, le ingiustizie, le oppressioni. Ma anche di temi sociali quali lo sfruttamento sul lavoro, la violenza politica, la condizione della donna, il nazismo, l’emigrazione. Una narrazione degli ultimi, dunque, che dà voce a chi oggi come ieri è escluso dalla parola pubblica: i braccianti, i barboni, gli internati dei campi di concentramento, le prostitute, le madri sole, gli emigranti in cammino verso una speranza. La tensione di Sandro Melarangelo si placa nelle nature morte, nei nudi (specie quelli giovanili) e negli affetti familiari, attraverso i ritratti: particolarmente significativi sono sia quello che realizza ad olio nel 1960 dal titolo “Madre che cuce”, raffigurante l’amata mamma Lidia Colonna, sia un altro intitolato “Annetta” dipinto nel 1971, dedicato alla moglie Anna Pepe, figlia del tenente Alberto Pepe, uno dei 44 eroi del campo di Unterluss, che durante la Seconda Guerra Mondiale, il 24 febbraio 1945, si ribellarono alle imposizioni tedesche sostituendosi a 21 loro compagni scelti per la fucilazione.